domenica 4 novembre 2012

LETTERA APERTA DELL'ONOREVOLE RAINIERI SU MAFIA IN EMILIA.


Fabio Ranieri

L’onorevole  Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia, scrive:

La nostra terra è una terra ricca di storia, di laboriosità e di voglia di fare. E’ una terra che ci fa sudare ma che alla fine ci “regala” dei frutti unici al mondo. Per questo parlare di mafia e di infiltrazioni mafiose non è mai stato un tema facile da trattare.
Ma non dobbiamo nasconderci dietro un dito e fingere di vedere quello che, invece, purtroppo, accade. L’Emilia è una terra mafiosa? No. L’Emilia, come altre aree del Centro e del Nord del Paese ha subito un’infiltrazione mafiosa che le istituzioni di ogni ordine e grado hanno immediatamente cercato di contrastare.
Un contrasto reso più forte dalla volontà dell’ex ministro degli Interni, Roberto Maroni, di dare un giro di vite contro realtà che in tutto il Paese non potevano più essere tollerate e sopportate. Realtà che ora, rischiano di tornare a farsi avanti con forza, visto anche l’incredibile rallentamento su questo tema operato dal Governo Monti.
Se, infatti, grazie a Maroni si è arrivati a costituire un Ufficio della Direzione Investigativa Antimafia con l’apertura della Sezione Operativa DIA di Bologna, oggi la volontà del Governo di contrastare il fenomeno, sembra essere messa in secondo piano. Come se l’unica cosa che importasse per rilanciare il Paese fosse la stabilità dei conti. Quei conti che, ed è bene non scordarlo, fanno gola proprio alla criminalità organizzata che basa i suoi “interventi” sul profitto e non sul volontariato.
Paradossalmente oggi, dopo essere stati meta di “visita” da parte dei tanti malavitosi che Roma decideva di mandare in confino nelle nostre terre, dobbiamo prender atto che le organizzazioni criminali sono riuscite a penetrare e radicarsi nel territorio sfruttando e approfittando proprio del carattere estroverso e accogliente del popolo emiliano. 
Certo, oggi parliamo di una mafia diversa. Non più quella criminale violenta, ma quella che lavora “sotto traccia”, stabilendo una sorta di pax, costituendo anche alleanze e collaborazioni, realizzando vere e proprie holding imprenditoriali.
E così, basandosi su veri e propri sodalizi criminali, alcuni sono stati in grado di aggiudicarsi, stabilmente, gli appalti ed acquisire le concessioni.
Per comprendere l’entità del fenomeno basta  leggere le statistiche pubblicate dalla relazione del secondo semestre della Direzione Investigativa Antimafia secondo la quale si rileva la sussistenza di un numero consistente dei cosiddetti “reati spia”, cioè commessi con metodi chiaramente mafiosi.
In particolare, nel documento, sono segnalati: 9 attentati; 221 danneggiamenti seguiti da incendio; 301 incendi e 1.149 rapine.
Anche il quadro che emerge dalle infiltrazioni criminali nell’economia legale
non è certo rassicurante. Il numero delle  operazioni sospette pervenute è di  1.302, con incidenza percentuale a livello nazionale del 9,22%. Quarantatre sono i reati di riciclaggio segnalati all’A.G nell’anno 2011 (168 persone
denunciate e 26 persone arrestate); 2 i reati di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita nell’anno 2011 (9 persone denunciate, 1 persona arrestata).
Da non sottovalutare i dati relativi ai reati di usura e al racket delle estorsioni,
verificatisi in Emilia nel 2011 con 226 casi di estorsione, che hanno portato alla denuncia di 161 soggetti stranieri denunciati. Dodici, inoltre, i reati di usura, con 3 soggetti stranieri denunciati.
Dal XXI Rapporto sulla falsificazione dell'euro reso noto dall'UCAMP - Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento del Dipartimento del Tesoro -, analizzando i numeri relativi alle banconote rinvenute nel territorio nazionale sotto una chiave regionale, si scopre che l’Emilia occupa il sesto posto, con 6.781 banconote sequestrate.
Anche i dati che si rilevano sulle ecomafie non sono assolutamente consolanti. Da quanto emerge dalle statistiche delle Forze dell'Ordine, inserite nel Rapporto di Legambiente del 2011, l'Emilia, con 219 infrazioni, 53 sequestri e 331 persone denunciate, è undicesima nella classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento, dodicesima per reati legati al ciclo dei rifiuti: 238 infrazioni, 300 persone denunciate, 101 sequestri giudiziari effettuati. Altra statistica molto negativa è quella dell'archeomafia.
Tanto che l’Emilia si trova al 5° posto, l'8,7% del totale.
I rischi di inquinamento dell’economia legale hanno raggiunto livelli inquietanti. Ma quel che è peggio è che, a quanto sembrerebbe, le organizzazioni criminali, presenti sul territorio, siano in una fase evolutiva che punta, soprattutto, ad estendere gli interessi in zone “controllate” da altri sodalizi, stipulando accordi di scambio reciproco. Per questo motivo, servono più che mai strumenti di collaborazione condivisi tra le istituzioni e serve, soprattutto, che il Governo torni a suonare forte la carica contro chi crede che infrangendo le regole si possa continuare a fare il bello e il cattivo tempo.
La nostra è una terra splendida, fatta di gente operosa che vuole lavorare e poterlo fare onestamente. Serve un cambio di rotta, non possiamo più tollerare che il nostro territorio e le nostre ricchezze diventino oggetto di “scambio” tra persone che non hanno nulla a che fare con la nostra storia e la nostra realtà.


2 commenti:

  1. Onorevole, visto che Lei è bene informato, a differenza di noi peones, ci dica cosa ha fatto e cosa intende fare dall'alto della posizione che occupa e che le è stata da altri peones che non vogliono denunce ma fatti concreti come dice il Suo GRANDE LEADER
    alan delon

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  2. ...... e le banche ?? dove e come le cataloghiamo ??? solo le banche in emilia, si possono catalogare in associoazioni malavitose e mafiose per quello che stanno facendo.
    Il governo per queste......per salvarle dalla banca rotta, ha stanziato 85. mila miliardi di euro, per la mafia, ha tolto ai poveri, ai dipendenti, ai pensionati e cambiando l'assetto sociale...poveri e ricchi.Il ceto medio sta scomparendo come volevasi.

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