sabato 17 novembre 2012

CITTÀ METROPOLITANA, LA LEGA NORD: “LA GRANDE BOLOGNA MERITA UN SINDACO ELETTO, MEROLA VIA DAL 2014”




Ora che le novità amministrative messe in campo dal Governo Monti danno per certa la istituzione della ‘Città metropolitana di Bologna’, prende il via una piccola rivoluzione organizzativa. Fra le conseguenze, l’allargamento amministravo del nuovo ente che sostituirà la Provincia, ai paesi limitrofi, a quelli, per esempio, della cintura cittadina non compresi nella Comunità Montana come Casalecchio di Reno e Sasso Marconi. Le novità in arrivo hanno messo in moto Lega Nord i cui aderenti ritengono che l’attuale sindaco di Bologna non sia rappresentativo della prossima comunità amministrata e chiedono quindi nuove elezioni allargate ai comuni della città metropolitana per avere appunto un ‘primo cittadino’ eletto da tutti.

Virginio Merola
  “La grande Bologna merita un sindaco eletto. Merola via dal 2014”, lancia infatti Lega Nord in una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, sabato 17 novembre,  a palazzo d’Accursio. Hanno esposto le ‘ragioni’ della Lega il capogruppo Manes Bernardini con la vicepresidente del consiglio comunale Paola Francesca Scarano, i consiglieri Lucia Borgonzoni, Mirka Cocconcelli, i consiglieri provinciali Alessandro Marzocchi e Daniele Marchetti e il responsabile enti locali del Carroccio di Bologna e consigliere comunale a Zola Predosa Francesco Lari.  
Il Carroccio bolognese ha rigettato in toto l’ipotesi di un ente di secondo grado, ipotesi sostenuta, tra gli altri, dal sindaco Virginio Merola, ma osteggiata, ad esempio, dalla presidente della Provincia Beatrice Draghetti e dal collega di partito (ed  europarlamentare) Salvatore Caronna .   
“La Lega Nord ragiona sull’ipotesi dell’elezione diretta, a suffragio universale, del nuovo sindaco, a cui guardiamo con grande favore,”  si è precisato. “Motivo per cui invochiamo le elezioni dal 2014. Merola si faccia da parte. Il dibattito sulla futura città metropolitana è altra cosa dalle sue ambizioni politiche.  L’elezione diretta del sindaco metropolitano è l’unica che possa garantire il pubblico controllo sui meccanismi decisionali, gestionali e amministrativi e la tutela delle minoranze all’interno della nuova città metropolitana che, altrimenti, rischia di trasformarsi in un ente meramente autoreferenziale”. 

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