martedì 13 novembre 2012

BOLOGNA: ARRESTATO DAI CARABINIERI IL TRUFFATORE DEGLI ISTITUTI RELIGIOSI E PARROCCHIE. NEL SUO PALMARES 21 COLPI ANDATI A SEGNO.


Vittorio Casoni


Prometteva l’arrivo di denaro a favore degli istituti religiosi contattati. Ma l’attesa diveniva lunga e il truffatore si presentava spiegando l’intoppo con la mancanza di un versamento, piccolo rispetto la cifra attesa. Manco a dirlo, il versamento finiva nelle sue mani e la donazione promessa rimaneva un miraggio.
Alla fine però il truffatore è rimasto ‘fregato’: nel pomeriggio di sabato scorso 10 novembre, infatti, i Carabinieri di Bologna Centro e del Nucleo Banca d’Italia l’hanno arrestato mentre stava per portare a termine l’ultimo colpo, una truffa di 450 euro ai danni di un parroco della città.
Si tratta di Vittorio CASONI, 42enne pregiudicato bolognese. Al suo attivo altri 21 colpi, tutti ai danni di istituti religiosi e parrocchie.
I Carabinieri lo hanno bloccato intorno alle 15,30 in via dell’Arcoveggio dopo che aveva intascato una busta contenente le banconote appena ricevute da un anziano sacerdote, che lo conosceva sin da giovane. Il prelato era convinto che quell’uomo fosse in gravi difficoltà economiche e che quel denaro gli servisse per acquistare un elettrodomestico, ma questo era quello che l’astuto truffatore gli aveva fatto credere.
I Carabinieri erano già da circa un mese sulle tracce di Casoni. Ad accorgersi delle manovre sospette dell’uomo sono stati  i Carabinieri del Nucleo Banca d’Italia di Bologna che hanno notato un continuo andirivieni di suore e prelati che, con in mano delle ricevute di bonifico, chiedevano di parlare con un fantomatico dirigente della Banca per poter riscuotere un lascito in favore dei loro istituti. Ovviamente non esisteva il loro interlocutore né alcun lascito.
Semplice e geniale la tecnica usata. Il Casoni telefonava agli istituti ecclesiastici di Bologna (solo 23 quelli sinora accertati) spacciandosi per funzionario della Banca d’Italia di Bologna o, solo in alcuni casi, come dirigente delle Poste Italiane. Chiedeva poi riscontro su un lascito proveniente dalla Svizzera in loro favore. Ovviamente le vittime cadevano dalle nuvole e rimanevano incuriosite. Il truffatore proseguiva quindi riferendo che, per poter ricevere la somma a loro devoluta, si doveva immediatamente effettuare un bonifico sulle coordinate di una ‘Genius Card’ o di una ‘Postepay’ entrambe intestate a Vittorio CASONI, figlio della defunta benefattrice. Quei soldi servivano per ‘sdoganare’ la somma proveniente dall’estero. Con la ricevuta del versamento sarebbero quindi dovuti andare presso la Banca d’Italia o, in alternativa, presso le Poste centrali di piazza Minghetti dal fantomatico ‘Dottor X’ per poter entrare in possesso della donazione.
Il giochetto gli era sempre riuscito e gli aveva fruttato un buon gruzzoletto (circa 700 euro al giorno) tutti sperperati al Bingo ed ai cavalli.
A inizio novembre ha dovuto però modificare la sua tecnica a seguito del blocco dei  bancomat. Ha mantenuto però il suo obiettivo in campo ecclesiastico. Qualche giorno prima, infatti, si era spacciato per funzionario della Banca d’Italia di Parma (filiale chiusa ormai da diverso tempo) facendo insospettire due sacerdoti che hanno così immediatamente segnalato il fatto, determinando il blocco del conto associato alle carte del CASONI.
Invece di proporre il lascito, ha così tentato la strada della pietà per trarre in inganno proprio il parroco che lo conosceva meglio, sfruttando a suo favore proprio tale dettaglio.
La mattina di sabato scorso ha così telefonato al parroco, chiedendo se avesse potuto prestargli la somma di 450 euro necessaria per l’urgente acquisto di un frigorifero, con la promessa che gli avrebbe restituito il denaro insieme ad altri 500 euro che il prete gli aveva già concesso tempo addietro, a seguito di un’analoga richiesta.
Fortunatamente i Carabinieri stavano pedinando  CASONI, notato aggirarsi nei pressi di una Chiesa. Così hanno avvicinato il prete riuscendo a farsi raccontare sulla sua richiesta. Il parroco non nutriva infatti particolari sospetti sul CASONI e difficilmente avrebbe altrimenti informato i Carabinieri dell’accaduto.
Dopo averlo messo in guardia sulle intenzioni del truffatore, i militari gli hanno così teso la trappola, cogliendolo con le mani nel sacco. Anzi, dopo averlo visto intascare la somma, lo hanno seguito presso la vicina sala Bingo dove era già pronto a spendere il denaro ricevuto.
Dopo aver recuperato e restituito al legittimo proprietario la somma, i Carabinieri hanno così tratto in arresto CASONI con l’accusa di truffa e sostituzione di persona continuata, oltre a denunciarlo anche per tutti gli altri casi nel frattempo accertati.
A casa, gli investigatori dell’Arma hanno rinvenuto peraltro la documentazione relativa al rilascio delle carte bancomat utilizzate per compiere le operazioni fraudolente, nonché la lista con i numeri di telefono degli istituti ecclesiastici contattati. Fra questi anche quelli relativi a strutture fuori provincia, probabile obiettivo di future truffe. 

1 commento: