Vittorio Casoni |
Prometteva l’arrivo
di denaro a favore degli istituti religiosi contattati. Ma l’attesa diveniva lunga
e il truffatore si presentava spiegando l’intoppo con la mancanza di un versamento,
piccolo rispetto la cifra attesa. Manco a dirlo, il versamento finiva nelle sue
mani e la donazione promessa rimaneva un miraggio.
Alla fine
però il truffatore è rimasto ‘fregato’: nel pomeriggio di sabato scorso 10
novembre, infatti, i Carabinieri di Bologna Centro e del Nucleo Banca d’Italia l’hanno
arrestato mentre stava per portare a termine l’ultimo colpo, una truffa di 450
euro ai danni di un parroco della città.
Si tratta di
Vittorio CASONI, 42enne
pregiudicato bolognese. Al suo attivo altri 21 colpi, tutti ai danni di
istituti religiosi e parrocchie.
I
Carabinieri lo hanno bloccato intorno alle 15,30 in via dell’Arcoveggio dopo che
aveva intascato una busta contenente le banconote appena ricevute da un anziano
sacerdote, che lo conosceva sin da giovane. Il prelato era convinto che
quell’uomo fosse in gravi difficoltà economiche e che quel denaro gli servisse
per acquistare un elettrodomestico, ma questo era quello che l’astuto
truffatore gli aveva fatto credere.
I Carabinieri
erano già da circa un mese sulle tracce di Casoni. Ad accorgersi delle manovre
sospette dell’uomo sono stati i
Carabinieri del Nucleo Banca d’Italia di Bologna che hanno notato un continuo
andirivieni di suore e prelati che, con in mano delle ricevute di bonifico,
chiedevano di parlare con un fantomatico dirigente della Banca per poter
riscuotere un lascito in favore dei loro istituti. Ovviamente non esisteva il
loro interlocutore né alcun lascito.
Semplice e
geniale la tecnica usata. Il Casoni telefonava agli istituti ecclesiastici di
Bologna (solo 23 quelli sinora accertati) spacciandosi per funzionario della
Banca d’Italia di Bologna o, solo in alcuni casi, come dirigente delle Poste
Italiane. Chiedeva poi riscontro su un lascito proveniente dalla Svizzera in
loro favore. Ovviamente le vittime cadevano dalle nuvole e rimanevano
incuriosite. Il truffatore proseguiva quindi riferendo che, per poter ricevere
la somma a loro devoluta, si doveva immediatamente effettuare un bonifico sulle
coordinate di una ‘Genius Card’ o di una ‘Postepay’ entrambe intestate a Vittorio
CASONI, figlio della defunta benefattrice. Quei soldi servivano per ‘sdoganare’
la somma proveniente dall’estero. Con la ricevuta del versamento sarebbero
quindi dovuti andare presso la Banca d’Italia o, in alternativa, presso le Poste
centrali di piazza Minghetti dal fantomatico ‘Dottor X’ per poter entrare in
possesso della donazione.
Il giochetto
gli era sempre riuscito e gli aveva fruttato un buon gruzzoletto (circa 700
euro al giorno) tutti sperperati al Bingo ed ai cavalli.
A inizio
novembre ha dovuto però modificare la sua tecnica a seguito del blocco dei bancomat. Ha mantenuto però il suo obiettivo
in campo ecclesiastico. Qualche giorno prima, infatti, si era spacciato per
funzionario della Banca d’Italia di Parma (filiale chiusa ormai da diverso
tempo) facendo insospettire due sacerdoti che hanno così immediatamente segnalato
il fatto, determinando il blocco del conto associato alle carte del CASONI.
Invece di
proporre il lascito, ha così tentato la strada della pietà per trarre in
inganno proprio il parroco che lo conosceva meglio, sfruttando a suo favore
proprio tale dettaglio.
La mattina
di sabato scorso ha così telefonato al parroco, chiedendo se avesse potuto
prestargli la somma di 450 euro necessaria per l’urgente acquisto di un
frigorifero, con la promessa che gli avrebbe restituito il denaro insieme ad
altri 500 euro che il prete gli aveva già concesso tempo addietro, a seguito di
un’analoga richiesta.
Fortunatamente
i Carabinieri stavano pedinando CASONI,
notato aggirarsi nei pressi di una Chiesa. Così hanno avvicinato il prete
riuscendo a farsi raccontare sulla sua richiesta. Il parroco non nutriva
infatti particolari sospetti sul CASONI e difficilmente avrebbe altrimenti
informato i Carabinieri dell’accaduto.
Dopo averlo
messo in guardia sulle intenzioni del truffatore, i militari gli hanno così
teso la trappola, cogliendolo con le mani nel sacco. Anzi, dopo averlo visto
intascare la somma, lo hanno seguito presso la vicina sala Bingo dove era già
pronto a spendere il denaro ricevuto.
Dopo aver
recuperato e restituito al legittimo proprietario la somma, i Carabinieri hanno
così tratto in arresto CASONI con l’accusa di truffa e sostituzione di persona
continuata, oltre a denunciarlo anche per tutti gli altri casi nel frattempo
accertati.
A casa, gli
investigatori dell’Arma hanno rinvenuto peraltro la documentazione relativa al
rilascio delle carte bancomat utilizzate per compiere le operazioni
fraudolente, nonché la lista con i numeri di telefono degli istituti
ecclesiastici contattati. Fra questi anche quelli relativi a strutture fuori
provincia, probabile obiettivo di future truffe.
RispondiEliminaAlleluja!