'Le promozioni per soci e clienti le pagano i
lavoratori’, accusano i dipendenti della Coop di Marzabotto, in sciopero questa
mattina per la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto
integrativo .
Hanno incrociato le braccia, hanno allestito un ‘totem’
con i simboli sindacali che segnalavano la loro protesta e poi hanno iniziato a
distribuire volantini ai clienti che, increduli per lo sciopero delle loro affezionate
fornitrici dei generi di prima necessità, leggevano voraci le motivazioni della
singolare presa di posizione. Non si ricorda infatti un solo precedente di sciopero
della ‘ragazze Coop’ di Marzabotto.
Con la consueta disponibilità e con lo stesso sorriso compiaciuto verso il cliente abituale hanno poi spiegato le ragioni della loro protesta: “La proposta della direzione è quella di aumentarci l’orario di lavoro, toglierci la pausa di un quarto d’ora per i full time e 10 minuti per i part time senza in cambio alcuna compensazione economica. Noi siamo dei lavoratori che nel momento del bisogno rispondono sempre con la massima disponibilità. Ma qui si vuole imporre un inaccettabile passo indietro. Al tavolo della trattativa la nostra controparte ha posto come condizione non negoziabile la pretesa di cancellare il contratto integrativo e con quel dictat la delegazione sindacale ha abbandonato il tavolo. E ha fatto molto bene, il metodo è quello di Marchionne”, conclude ironizzando Marzia con l’approvazione degli altri scioperanti. “La coop non decide di migliorare qualità e servizi per soci e clienti, ma solo di abbassare i prezzi tagliando salari e diritti: infatti 144 ore gratis, 3000 euro annui in meno, cancellazione della pausa retribuita… Questa Coop sei anche tu ?”
E i clienti, a quella domanda delle lavoratrici,
rispondono che quella Coop non sono loro e assicurano la piena solidarietà a supporto della protesta.
Qualcuno oggi non avrà mangiato la frutta, ma non si è scomposto. La protesta
dei lavoratori è sempre protesta e va rispettata , anche se la controparte è la
Coop.
Legislatura IX - Atto ispettivo ogg. n. 3338 Iter Oggetto chiudi Oggetto:
RispondiElimina3338 - Interrogazione del consigliere Sconciaforni, a risposta scritta, circa la tutela dei lavoratori della Coop Reno, con particolare riferimento al ripristino del contratto integrativo aziendale.
chiudi Testo:
Interrogazione a risposta scritta
PREMESSO CHE
· COOP RENO è unacooperativa di consumatori nata il 22 ottobre del 1988 che conta svariati punti vendita sul territorio regionale e bolognese.
VALUTATO CHE
· Nel Bilancio sociale 2011 COOP RENO indica i lavoratori come: “…una risorsa fondamentale per la Cooperativa. Nella consapevolezza che il loro impegno, la loro competenza e professionalità, il loro benessere, rappresentano una condizione essenziale per il raggiungimento della missione sociale: corrispondere in modo adeguato alle domande e ai bisogni di servizi qualificati da parte dei soci e dei consumatori.”
· Sempre nel Bilancio sociale 2011 COOP RENO definisce le relazioni sindacali interne alla cooperativa:“… improntate a reciproco rispetto e la conflittualità, che pure esiste, rientra in un ambito fisiologico.”
VALUTATO INOLTRE CHE
· La dirigenza di Coop Reno ha deciso in modo unilaterale di eliminare il Contratto Integrativo Aziendale a più di 600 lavoratori sull’area di Bologna.
· All’eliminazione del contratto integrativo aziendale, subentra un regolamento interno non condiviso con i sindacati maggiormente rappresentativi in azienda.
· Detto regolamento, adottato nonostante i bilanci non presentino dati allarmanti, andrà ad incidere solo sui lavoratori e sulle loro condizioni di lavoro e vita e nei fatti porterà a:
· un aumento di tre ore settimanali sull’orario attuale, 144 annuali, a cui non corrisponderà alcun aumento salariale, tale meccanismo comporterà una mancata retribuzione annua di importo medio pari a 3000 euro per singolo lavoratore (tenendo conto dei contributi e dello stipendio);
· essendoci lavoratori che effettueranno più ore senza alcuna retribuzione aggiuntiva, si rischia di mettere in forse i processi di progressivo assorbimento dei contratti a termine presenti in azienda che verosimilmente vedranno una profonda contrazione delle occasioni di lavoro presso la cooperativa;
· un peggioramento dei tempi di vita dei lavoratori coinvolti (in massima parte lavoratrici) dal momento che sono state eliminate tutte le norme contrattuali che prevedevano modalità articolazione dell'orario di lavoro, del riposo giornaliero e settimanale e di recupero del lavoro domenicale e festivo.
· Queste decisioni hanno portato ad un primo sciopero che ha coinvolto circa l’80% dei lavoratori del territorio.
SI RICHIEDE
· Come la giunta intenda attivarsi per favorire la ripresa di una normale dialettica tra le parti sociali, tale da garantire il pieno coinvolgimento delle RSU e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in azienda.
· Come la giunta intenda attivarsi affinché venga ripristinato il contratto integrativo e i relativi diritti acquisiti dei lavoratori.
Bologna, 6/11/2012
Il Consigliere
Roberto Sconciaforni
http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=att&dl=5a3f7dd6-e928-9a38-6d52-509914ad40e3&dl_id=2&dl_t=html&dl_a=y&ev=0
RispondiEliminaquesto è il collegamento all'interrogazione dove poi verrà pubblicata la risposta.