I medici di base di Sasso Marconi sono sul piede di
guerra.
La nuova struttura, la futura ‘Casa della Salute' di via Bertacchi che
avrebbe dovuto accogliere i loro ambulatori in questi giorni, pare non abbia i
requisiti di legge per entrare in attività. Intanto però loro hanno già
disdetto i contratti d’affitto dei locali ove stanno lavorando e dovranno presto
abbandonarli senza ancora sapere dove ricevere i loro assistiti.
L’inaugurazione della Casa della Salute,
annunciata per settembre, non è avvenuta e tanto meno il trasferimento degli ambulatori
Asl dall’attuale sede di Palazzo Grimaldi alla nuova casa.
All’origine dell’intoppo
pare ci sia la larghezza dell’ascensore, di 5 centimetri più stretta rispetto a
quella necessaria per consentire l’ingresso delle carrozzine: una carenza non secondaria per una struttura sanitaria e
tale da non permettere la sua entrata in funzione.
I medici di base dal primo gennaio del prossimo anno,
e la data è vicina, dovrebbero già aver
abbandonato gli attuali ambulatori e quindi adesso dovrebbero aver già iniziato
il trasferimento delle attrezzature e degli arredi.
“Dove adiamo ? in piazza
forse?” ironizza uno di loro. “Prima hanno insistito perché ci trasferissimo e ora non aprono la Casa della Salute. Il
proprietario del mio attuale ambulatorio ha già esposto il cartello di ‘affittasi’.
Se con il primo dell’anno avrà concluso un nuovo contratto, cosa faremo noi,
andremo in municipio ?”.
I medici hanno sottoscritto una lettera da inviare
agli amministratori comunali in cui denunciano la situazione che potrebbe
degenerare. Gli assistiti avvertono il disagio dei loro medici e stanno già pensando a una
petizione”.
Andrea Mantovani |
L’assessore ai lavori pubblici Andrea Mantovani
tranquillizza tutti. “Come al solito ci si allarma del nulla. Sono in corso i
collaudi per verificare che tutto sia stato realizzato nel rispetto delle norme
e delle prescrizioni che regolano gli edifici pubblici. Alla fine di questa
operazione verrà rilasciato il ‘certificato di collaudo’ poiché la Casa della
Salute non ha assolutamente carenze. Per gli edifici pubblici il collaudatore si
assume la responsabilità di quanto certifica quindi l’operazione solitamente
richiede tempi lunghi poiché egli agisce con attenta meticolosità. Per gli
edifici privati è sufficiente l’autodichiarazione di conformità e chi la
sottoscrive si accolla le relative responsabilità. Non è così per il pubblico”.
Per la Casa della Salute l’entrata in funzione
sarebbe quindi solo questione di poco tempo.
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