Senza stipendio, senza lavoro e senza alcun sussidio
di carattere sociale. Questo lo stato in cui versano i dieci dipendenti dell’ultimo
ramo della ex Cat Corsini di Borgonuovo . I sindacati si sono questa mattina
ritrovati in Provincia per un incontro con la proprietà alla presenza delle istituzioni coinvolte (il comune di
Sasso Marconi era rappresentato dal
sindaco Stefano Mazzetti). All’incontro
la proprietà non si è però presentata , quindi i sindacati valuteranno oggi l’opportunità
di incaricare un legale di avviare le procedure per l’istanza di fallimento. In
questo modo si aprirebbe la possibilità di richiedere la Cassa integrazione
straordinaria in deroga per i 10 lavoratori che da giugno scorso non ricevono
il salario.
L’azienda sassese produceva quadri elettrici per
macchine utensili e macchine automatiche. Era quindi divisa in due rami
distinti. Nel 2010, a causa della crisi,
è stato ceduto il primo ramo d’azienda.
Nel maggio scorso il secondo a un gruppo portoghese. Questo a sua volta lo ha
rivenduto a un gruppo italiano di cui fa parte un commercialista di Parma. “Abbiamo
timore di trovarci di fronte a una azienda fantasma,” ha dotto preoccupata la sindacalista della Fiom Cristina Pattarozzi
al termine dell’incontro. “Lo stato dei fatti ci porta a considerare la
procedura del fallimento una opzione da mettere in campo per poter accedere agli
ammortizzatori sociali. La situazione proprietaria è tutt’altro che certa,
anche perché una parte dei capannoni è stata affittata. Fare chiarezza è
indispensabile”.
RispondiEliminaCosa possiamo fare ??? per voi ???
Oramai vige la legge del più forte.
Il debole, come i bambini, gli anziani, quelli che hanno perso il lavoro e ( sono tanti ) quelli che lo perderanno,i poveri e gli animali, per questo stato..... non esistono.A/b
consiliere Salomoni faccia qualcosa almeno lei!!! Questa qui è gente come noi dell'Arco che eravamo in una brutta situazione. Li aiuti in qualche modo!
RispondiEliminaPaolo