Il
grande caldo di questi giorni invita a prolungare il tempo notturno trascorso
fuori dalle pareti di casa e gruppi di
avventori si raccolgono all’esterno dei bar fino alle ore piccole.
Spesso
si concedono anche ad accese discussioni che diventano chiassose e moleste per chi invece spera di trovare il
sonno nelle ‘bollenti’ camere da letto.
C’è
chi a Sasso Marconi si è lamentato di questo e il consigliere comunale del ‘terzo polo’ Pietro
Furtuzzi si è rivolto al sindaco Stefano Mazzetti per chiedere quali provvedimenti intenda attuare
per ovviare a questa situazione: “Caro
Sindaco, per quali motivi i cittadini residenti in centro debbono chiamare
continuamente le forze dell'ordine per ristabilire la tranquillità?” scrive
il consigliere. “L'aria fresca della sera
non è forse patrimonio di tutti soprattutto di chi, anziani, bambini e sofferenti di patologie a
rischio? Non è lei il responsabile della salute e del benessere di tutti i
cittadini?”.
Nella
lettera inviata al sindaco Fortuzzi tocca anche un altro problema:quello delle ‘emergenza
anziani’ che si presenta in occasione di queste ondate di calore e spesso per
chi vive solo diventa una difficoltà insormontabile.
“Riguardo le alte temperature di queste settimane e in
previsione di ulteriori sbalzi,”
prosegue Fortuzzi, “ quali iniziative e
quali provvedimenti quest'amministrazione ha preso per la tutela della salute e
del benessere degli anziani e di chi ha patologie a rischio?”.
Ancora...ma non si vergognano?
RispondiEliminavogliono un paese dormitorio ma chi sono stì gemelli Fantuzzi...gerontopolitici di Sasso Marconi...chiudiamo i luoghi di aggregazione apriamo banche ...
Io penso che si dovrebbero vergognare quelli che pretendono di fare i loro porci comodi infischiandosene delle più elementari norme di convivenza .é risaputo da tutti che i bar notturni portano disagi a quelli che abitano nei paraggi . Purtroppo manca una regolamentazione e i gestori non si prendono la briga di scoraggiare i comportamenti Cafonal di una minoranza CACIARONA.Hanno paura di dare dei dispiaceri alla clientela? Non si pretende "tolleranza zero" ,ma non è giusto neanche la "tolleranza 99%"
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