Vladimiro Ferri. |
E’ quella ottenuta con l’eolico l’energia pulita cui
puntare e ciò per un motivo molto
semplice, il vento è presente e agisce anche di notte.
Questo è uno dei punti cui sono pervenuti i
partecipanti al seminario informativo
sugli ‘aspetti tecnici e sugli incentivi per le energie rinnovabili’,
organizzato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) bolognese, in
accordo la Strada dei Vini e dei Sapori, per gli operatori agricoli
dell’Appennino.
Paola Guidi titolare dell'agriturismo Ca' del Buco. |
L’impiantistica da utilizzare non è quella
‘industriale’ perché invasiva e impattante, ma quella più accettabile del minieolico
perché facilmente collocabile e
montabile. All’incontro informativo, che si è tenuto all’agriturismo ‘Cà del
buco’ Montepastore (Monte San Pietro),
era presente, fra gli altri, Vladimiro Ferri
direttore della Cia di Bologna. “L’incontro ha proposto una fotografia
completa di tutte le possibilità oggi esistenti per generare energia pulita,
dal fotovoltaico al cippato e agli impianti a biomassa”, ha precisato Ferri. “
La produzione di energia elettrica in azienda è una operazione giudiziosa. Lo
spazio c’è. Già molte realtà del nord Italia lo fanno con soddisfazione non
solo economica, ma anche ambientale. In Emilia Romagna c’è spazio per lo
sviluppo. Per gli agricoltori, nella produzione di energia, la priorità è da
dare agli impianti che utilizzano scarti vegetali e sono da preferire impianti
di piccola dimensione. In collina e montagna, l’area più fragile provinciale, è
da guardare con particolare attenzione l’utilizzo dei prodotti del bosco. Un
eventuale recupero delle aree oggi abbandonate può diventare elemento significativo
per la sopravvivenza degli operatori ancora presenti. Il recupero del bosco può dare anche una importante
qualità ambientale per il paesaggio”.
Il direttore dal Gal Claudio Ravaglia ha poi
illustrato le provvidenze, anche di carattere fiscale, previste a sostegno della installazione di nuovi
impianti. Finanziamenti disponibili e certamente di interesse.
I finanziamenti sono condizionati dalla tipologia di
interventi compresi e coerenti con le prescrizione adottate dal Piano Regionale
di Sviluppo Rurale dell’assessorato all’agricoltura dell’Emilia Romagna,
guidato da Tiberio Rabboni.
tutto basta che non si parli di coltivare, l'agricoltura in montagna è morta.
RispondiEliminaandiamo a prendere un caffè va!