Una rappresentazione di Museum Theatre. |
Gli opliti |
Marzabotto, nella notte magica del solstizio d’estate
appena trascorsa, si è riappropriato del proprio passato etrusco esaltando questa
sua eredità ed elevandola a entusiasmante
‘biglietto da visita’.
Protagonisti
i soci del ‘Methlum kainual’, associazione di rievocatori di situazioni storiche etrusche di Marzabotto,
i quali hanno partecipato e collaborato
all’evento con la Pro loco di Marzabotto e la Sovrintendenza ai Beni Archeologici emiliano-romagnola.
Il programma
rievocativo si è avviato nel primo
pomeriggio e ha avuto numerosi eventi culminati con la ‘rifondazione’ religiosa
della antica città, avvenuta, come al tempo della vera fondazione, con le prime
luci dell’alba. Il pomeriggio si è invece caratterizzato per la cena a menù
etrusco lungo le vie cittadine, al quale
hanno partecipato anche il sindaco di Marzabotto Romano Franchi e la vicesindaco Simonetta Monesi.
Il popolo di Kainua. |
La coreografia
è stata curata dagli ‘opliti’ , i militari etruschi in tenuta da battaglia, i quali hanno anche offerto ai commensali , il
‘rasna kainual ‘ l’antico vino etrusco ottenuto con la stessa tecnica applicata
nell’Etruria antica (a una percentuale di lambrusco di circa l’80%, si aggiungeva una parte di birra artigianale
e una di idromele e varie spezie).
Dopo questa prima riuscita sperimentazione,
gli autori si sono impegnati a indagare e realizzare le altre bevande etrusche.
Il grido di guerra. |
La bambina e il generale |
Gli opliti
hanno poi spiegato a un pubblico attento e affascinato la tecnica militare
etrusca: questa consisteva nella organizzazione di formazioni a falange, scudo
fianco a fianco e vicini al punto di ricoprire anche i compagni affianco, composte da circa 500 uomini che, con lance
sopra gli scudi, si lanciavano contro il nemico con una forza difficilmente
contrastabile. La compattezza della formazione, che faceva della unione e della
stabilità di linea la forza d’urto principale, rendeva l’unità impenetrabile e
quindi invincibile. I più attenti sono stati sicuramente, i bambini i quali
affascinati dalla singolare e bella presenza dei guerrieri in armi, hanno seguito quello spettacolo straordinario veramente
estasiati. Una bambina ha persino adottato un militare dicendo ‘tu sei il mio
soldato’. Alla affermazione di affetto il soldato, che era addirittura il
generale, ha risposto ‘ E noi ti difenderemo a costo della nostra vita’.
Gli inservienti (I volontari della Pro loco).. |
Ha colpito
anche la perfetta ricostruzione dello scudo con la ‘Chimera etrusca disegnata’.
E’ stato chiesto che cosa era quella strana figura con tre teste: “Era l’animale
mitologico degli Etruschi, forse di origine greca “ ha risposto il generale. “Aveva
la testa di leone in primo piano , la schiena con una testa di capra e la coda a testa di
serpente”, ha spiegato il generale etrusco. “Questa la rendeva inafferrabile poiché in tutte le parti colpo aveva una
difesa efficace. L’unico che la sconfisse fu l’eroe greco Bellerofonte che potè
avvalersi dell’aiuto di un cavallo alato. Famoso il bronzo che la raffigura rinvenuto ad Arezzo”.
La falange. |
Dopo la premiazione dei vincitori del gioco ‘Il
Rischiaetrusco’ (i premi sono andati al gruppo toscano dell’Etruscan trail,
veri esperti della civiltà etrusca), tutti
i convenuti, in corteo, seguendo il corpo militare, guidato dai severi e incisivi
comandi in lingua etrusca del generale, hanno raggiunto l’area museale alle
luci delle fiaccole.
I bambini di Marzabotto con i soldati |
La direttrice Paola Desantis ha poi guidato la visita all'interno del museo dove Archeostorica APS (insieme con Teatro Marzabotto in Scena) ha realizzato un evento di Museum Theatre dove
i reperti di Marzabotto hanno letteralmente "preso vita" illustrando i
punti salienti della storia della città etrusca. Per esempio, i
visitatori hanno assistito ad una libagione in onore di Laran (dio della
guerra) compiuta da una giovane sposa etrusca in favore del marito in
partenza per una imminente battaglia affinchè la sorte gli risparmiasse la
vita e gli consentisse di difendere con onore la città.
Il corteo con la Chimera in primo piano. |
Prima della
bella funzione di fondazione, il sovrintendente Filippo Maria Gambari ha tenuto una conferenza sulla birra e le
bevande del mondo antico, in particolare ovviamente quelle etrusche.
Poco prima
del sorgere del sole, Antonio Gottarelli, ricercatore dell’Università di
Bologna, ha relazionato in modo dettagliato sulla profonda religiosità che caratterizzava la
vita del popolo etrusco, riuscendo a coinvolgere a pieno gli oltre quaranta
cultori della storia che hanno saputo attendere l’alba sulla piana della città
etrusca di Kainua.
Al termine, una corposa prima colazione ‘etrusca’
preparata e offerta dall’agriturismo la Quercia e dai volontari dl Popolo di
Kainua, ha premiato i numerosi estimatori della storia di Marzabotto.
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