Vergato, secondo Dario Mingarelli.

“L’anima di Vergato va ritrovata e valorizzata nell’interesse della comunità civile ed economica” . L’affermazione è del consigliere di minoranza di Vergato della lista ‘Nuova Vergato’ Dario Mingarelli, subentrato recentemente al dimissionario Bonantini.

“Il paese non ha un cuore e un centro vero punto di riferimento dell’intero agglomerato cittadino. La piazza è soffocata da un singolare  attraversamento veicolare a ipsilon, cui si aggiungono per soffocarla ulteriormente numerose aiuole fortunatamente mobili, parcheggi che se da un lato rendono il centro meglio fruibile dagli automobilisti, dall’altro tolgono spazi alla finalità della piazza, quello di punto di ritrovo e di concentrazione civile che, per essere tale, deve consentire incontri. Non credo poi che la possibilità di parcheggiare in piazza renda più frequentati i negozi”.  

Mingarelli poi fa notare la bellezza del palazzo dei Capitani della Montagna, struttura che altri paesi gradirebbero avere per il valore storico legato all’Appennino: “I  privati hanno iniziato a fare la loro rinnovando e abbellendo gli edifici che si affacciano sulla strade. L’ente pubblico dovrebbe assecondarli per fare della piazza quel salotto che un centro commerciale di vicinato richiede e l’edificio comunale implora. Un luogo accogliente dove potersi fermare” .

Il consigliere fa un ulteriore elenco delle cose che non vanno : “Incomprensibili i numerosissimi pali di metallo che delimitano spazi ma che nella sostanza appesantiscono il complesso. Inspiegabili i quattro grandi cartelli che delimitano uno spazio viario a senso unico di poche decine di metri. E’ necessario un nuovo disegno che nella sostanza dia alla piazza l’antico stato di luogo di mercato cittadino”.

Il consigliere va oltre: “E’ auspicabile il prolungamento del portico del lato a est della piazza che comprenda l’intera linea e un miglioramento dei gazebo che pur sono necessari alla buona fruibilità dell’area”.

Infine Mingarelli boccia senza appello la fontana della stazione ferroviaria. “E’ inutile, poiché toglie spazio per l’accoglienza, è  antiestetica poiché in netto contrasto con la costruzione della stazione ferroviaria della fine ottocento. E’ un manufatto in cemento senza grazia. E’ auspicabile l’abbattimento”.