“Dobbiamo sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno,” scrive Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle, primo politico a cercare di far luce sulle tante complicazioni sorte in seguito ai lavori di scavo per la Variante di Valico nel Comune di San Benedetto Val di Sambro. “Per la prima volta il Comitato di Ripoli è stato ascoltato in una sede istituzionale adeguata, grazie alla nostra richiesta dello scorso ottobre, approvata in marzo. Dalla riunione di oggi non è però emerso nulla di decisivo, se non che il voto con il quale l’Assemblea dell’Emilia-Romagna aveva chiesto di sospendere i lavori fino all’esito delle indagini dei periti della Procura NON è stato rispettato. Lo scavo infatti riprenderà a giorni, dopo un summit che si terrà in Prefettura”. Poi aggiunge: “Il Piano della Protezione Civile è ormai approntato. Questa però è un’ottica trasfigurata di ‘interessi superiori’ e ‘ragion di Stato’, dove lo Stato però diventa un comitato di affari, e i cittadini non sono più rappresentati da nessuno. Se non altro grazie alle nostre ripetute denunce e ai tanti documenti che abbiamo presentato oggi, finalmente, si sono messi i puntini sulle ‘i’: abbiamo così sentito per la prima volta ammettere che c’è una relazione diretta tra frana e scavi e abbiamo sentito l’Assessore regionale parlare di ‘raggiungimento di un punto di mediazione’ quando invece, si suppone, fare i lavori pubblici nella massima sicurezza e trasparenza dovrebbe essere il minimo. Invece qui ci abbiamo impiegato un anno di battaglie per fare valere i diritti dei residenti.”
mercoledì 23 maggio 2012
VARIANTE DI VALICO, Defranceschi denuncia: “Ignorato il voto dell’Assemblea e informa: I lavori stanno per riprendere: a breve summit in Prefettura.
“Dobbiamo sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno,” scrive Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle, primo politico a cercare di far luce sulle tante complicazioni sorte in seguito ai lavori di scavo per la Variante di Valico nel Comune di San Benedetto Val di Sambro. “Per la prima volta il Comitato di Ripoli è stato ascoltato in una sede istituzionale adeguata, grazie alla nostra richiesta dello scorso ottobre, approvata in marzo. Dalla riunione di oggi non è però emerso nulla di decisivo, se non che il voto con il quale l’Assemblea dell’Emilia-Romagna aveva chiesto di sospendere i lavori fino all’esito delle indagini dei periti della Procura NON è stato rispettato. Lo scavo infatti riprenderà a giorni, dopo un summit che si terrà in Prefettura”. Poi aggiunge: “Il Piano della Protezione Civile è ormai approntato. Questa però è un’ottica trasfigurata di ‘interessi superiori’ e ‘ragion di Stato’, dove lo Stato però diventa un comitato di affari, e i cittadini non sono più rappresentati da nessuno. Se non altro grazie alle nostre ripetute denunce e ai tanti documenti che abbiamo presentato oggi, finalmente, si sono messi i puntini sulle ‘i’: abbiamo così sentito per la prima volta ammettere che c’è una relazione diretta tra frana e scavi e abbiamo sentito l’Assessore regionale parlare di ‘raggiungimento di un punto di mediazione’ quando invece, si suppone, fare i lavori pubblici nella massima sicurezza e trasparenza dovrebbe essere il minimo. Invece qui ci abbiamo impiegato un anno di battaglie per fare valere i diritti dei residenti.”
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