Il Comando Provinciale Carabinieri di Bologna ha
informato circa una operazione che ha portato a individuare un vasto giro di
prostituzione nell’area bolognese e i responsabili della attività illecita.
L’attività d’indagine ha preso origine da una rapina
all’interno di un distributore di carburante lungo la Via Emilia per Modena, in
comune di Anzola dell’Emilia, messa a segno ai danni di una ragazza nel mese di
agosto 2010.
La rapina fu documentata
dall’impianto di videosorveglianza del distributore stesso. Per il modo cruento
in cui fu portata a termine fece ipotizzare che la rapina non fosse fine a se
stessa, bensì legata a qualcosa di più grave. Le relative indagini, pur non
permettendo di risalire agli esecutori materiali (tre soggetti di probabile
origine albanese), facevano comprendere che il delitto era stato consumato
nell’ambito della gestione dei “posti” devoluti alle prostitute. Infatti
appariva che la ragazza oggetto dell’aggressione non volesse cedere ad altri la
postazione.
Venne avviata un’attività finalizzata a individuare quali
fossero le prostitute che operavano nello stesso “posto” e quali fossero gli
sfruttatori che le impiegavano. Ne emerse un ampio giro che risultava
coordinato da diversi sfruttatori, il cui capo risultava essere SARACI
Gazmend, giovane albanese con trascorsi per altri reati in materia. Lo
stesso si serviva della fidanzata rumena, anche lei dedita all’attività, al
fine di reclutare altre donne nel paese di origine ed avviarle alla
prostituzione nel territorio di Bologna e provincia. La fidanzata, al momento
ricercata ed oggetto della stessa misura, era stata utilizzata anche per il controllo
delle altre meretrici su strada, per rifornirle di profilattici e per tutto ciò
che riguardava la logistica, ovvero per reperire in Bologna gli alloggi
necessari. Il reclutamento veniva eseguito anche da parte del cognato del
SARACI, anch’egli attualmente tuttora ricercato, che in diverse circostanze
aveva dapprima individuato e convinto le donne a venire dalla Romania in
Italia, quindi le aveva accompagnate sul territorio nazionale.
Per i controlli su strada, per accompagnare le donne
sui luoghi di meretricio, il SARACI si serviva di un cugino, SARACI Astrit
e di un amico, MUCA Myslym, attualmente
detenuti poiché nello scorso novembre si sono resi responsabili in concorso di
un omicidio doloso ai danni di un cittadino rumeno, delitto che s’inquadra
anch’esso nell’ambito della malavita legata alla prostituzione. Ambedue
reclutati da SARACI Gazmend, erano assoldati e mantenuti da quest’ultimo e tra
gli stessi era consuetudine scambiare anche diverse autovetture (circostanza
più volte rilevata nell’intero periodo d’indagine). Nei confronti dei due, la
misura è stata notificata nel carcere bolognese della “Dozza”, dove sono detenuti
poiché sono pure indagati per l’omicidio di un giovane rumeno avvenuto lo scorso
settembre 2011 in via Battindarno a Bologna.
Le indagini hanno permesso di individuare con gravi
responsabilità penali un altro cittadino albanese, che nel frattempo risulta
essere stato espulso dal territorio italiano ed irreperibile. Il SARACI Gazmend,
durante il periodo d’indagine, aveva “scambiato” delle prostitute con il suo
connazionale ed anche i “posti” dove le donne si prostituivano. Una di queste,
in diverse circostanze si era ribellata al suo sfruttatore venendo anche
percossa dall’uomo, ma per paura di ritorsioni non lo aveva mai denunciato ed è
scappata rifugiandosi in un’altra provincia dell’Emilia Romagna.
Oggetto d’indagine è risultato anche un anzolese, cui è stato disposto l’obbligo di presentazione
alla P.G., non potuto notificare a causa del suo decesso. Lo stesso era
responsabile di aver favorito la prostituzione, prelevando le donne dal luogo
di domicilio e portandole su quello di prostituzione, oppure andandole a
riprendere alla fine dell’orario di lavoro per riaccompagnarle a casa.
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