martedì 8 maggio 2012

DUE ALBANESI E UN ROMENO ARRESTATI PER FAVOREGGIAMENTO E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE.



Il Comando Provinciale Carabinieri di Bologna ha informato circa una operazione che ha portato a individuare un vasto giro di prostituzione nell’area bolognese e i responsabili della attività illecita.

L’attività d’indagine ha preso origine da una rapina all’interno di un distributore di carburante lungo la Via Emilia per Modena, in comune di Anzola dell’Emilia, messa a segno ai danni di una ragazza nel mese di agosto 2010.
La  rapina fu documentata dall’impianto di videosorveglianza del distributore stesso. Per il modo cruento in cui fu portata a termine fece ipotizzare che la rapina non fosse fine a se stessa, bensì legata a qualcosa di più grave. Le relative indagini, pur non permettendo di risalire agli esecutori materiali (tre soggetti di probabile origine albanese), facevano comprendere che il delitto era stato consumato nell’ambito della gestione dei “posti” devoluti alle prostitute. Infatti appariva che la ragazza oggetto dell’aggressione non volesse cedere ad altri la postazione.
Venne avviata un’attività finalizzata a individuare quali fossero le prostitute che operavano nello stesso “posto” e quali fossero gli sfruttatori che le impiegavano. Ne emerse un ampio giro che risultava coordinato da diversi sfruttatori, il cui capo risultava essere SARACI Gazmend, giovane albanese con trascorsi per altri reati in materia. Lo stesso si serviva della fidanzata rumena, anche lei dedita all’attività, al fine di reclutare altre donne nel paese di origine ed avviarle alla prostituzione nel territorio di Bologna e provincia. La fidanzata, al momento ricercata ed oggetto della stessa misura, era stata utilizzata anche per il controllo delle altre meretrici su strada, per rifornirle di profilattici e per tutto ciò che riguardava la logistica, ovvero per reperire in Bologna gli alloggi necessari. Il reclutamento veniva eseguito anche da parte del cognato del SARACI, anch’egli attualmente tuttora ricercato, che in diverse circostanze aveva dapprima individuato e convinto le donne a venire dalla Romania in Italia, quindi le aveva accompagnate sul territorio nazionale.
Per i controlli su strada, per accompagnare le donne sui luoghi di meretricio, il SARACI si serviva di un cugino, SARACI Astrit e di un amico,  MUCA Myslym, attualmente detenuti poiché nello scorso novembre si sono resi responsabili in concorso di un omicidio doloso ai danni di un cittadino rumeno, delitto che s’inquadra anch’esso nell’ambito della malavita legata alla prostituzione. Ambedue reclutati da SARACI Gazmend, erano assoldati e mantenuti da quest’ultimo e tra gli stessi era consuetudine scambiare anche diverse autovetture (circostanza più volte rilevata nell’intero periodo d’indagine). Nei confronti dei due, la misura è stata notificata nel carcere bolognese della “Dozza”, dove sono detenuti poiché sono pure indagati per l’omicidio di un giovane rumeno avvenuto lo scorso settembre 2011 in via Battindarno a Bologna.
Le indagini hanno permesso di individuare con gravi responsabilità penali un altro cittadino albanese, che nel frattempo risulta essere stato espulso dal territorio italiano ed irreperibile. Il SARACI Gazmend, durante il periodo d’indagine, aveva “scambiato” delle prostitute con il suo connazionale ed anche i “posti” dove le donne si prostituivano. Una di queste, in diverse circostanze si era ribellata al suo sfruttatore venendo anche percossa dall’uomo, ma per paura di ritorsioni non lo aveva mai denunciato ed è scappata rifugiandosi in un’altra provincia dell’Emilia Romagna.
Oggetto d’indagine è risultato anche un anzolese,  cui è stato disposto l’obbligo di presentazione alla P.G., non potuto notificare a causa del suo decesso. Lo stesso era responsabile di aver favorito la prostituzione, prelevando le donne dal luogo di domicilio e portandole su quello di prostituzione, oppure andandole a riprendere alla fine dell’orario di lavoro per riaccompagnarle a casa.


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