Decisamente a Marzabotto la ‘solidarietà’ è femmina e generata da donne che quando si impegnano lo fanno sul serio. L’ultimo esempio è stato la messa all’asta di abiti offerti da semplici cittadini e negozianti. La vendita ha permesso di ricavare oltre 2000 euro che sono andati a rimpinguare un fondo voluto per dare un contributo mensile alle famiglie in difficoltà.
Per l’iniziativa sono scese in campo l’associazione Mano Tesa, presieduta da Roberta Neri e la compagnia Teatra’ndo vai del centro giovanile di Marzabotto e, perché l’asta avesse successo, hanno organizzato la sfilata all’interno del teatro comunale che si è naturalmente riempito, cosicché l’asta è stata ricca di offerte.
“Mano Tesa è stata la calce che ha aggregato”, spiega l’insegnante di teatro della compagnia Irene Spadaro (al centro della foto), “ per la sua conoscenza del territorio e la forza motrice delle sue socie e noi siamo stati i mattoni con la nostra cornice artistica che ha saputo completare la serata al meglio. Perché la costruzione regga ci vogliono entrambe le componenti. La calce da sola non serve e i mattoni senza legante crollano alla prima spinta. Insieme siamo una forza e il tutto si è anche colorato di divertimento e così la soddisfazione è garantita”.
Dopo ogni iniziativa le componenti delle due associazioni si trovano a una cena, per fare il resoconto in modo piacevole e gratificarsi per il successo che non manca mai. Cena quindi utile per il palato delle socie e per chi spera di avere ancora aiuti concreti.
Fra le sostenitrice del progetto e impegnata lei stessa in prima persona, la vicesindaco di Marzabotto Simonetta Monesi (a sinistra nella foto): “L’iniziativa fa parte del programma di ‘Donna fiera’ che in questa circostanza è stata dedicata solidarietà. La proposta ha incontrato il favore del pubblico e favorito la grande partecipazione dei volontari cui va il ringraziamento dell’amministrazione comunale”.
Roberta Neri (seconda da sinistra) conclude dicendo ‘L’ amore per Marzabotto galvanizza le socie di Mano tesa e non solo. Continueremo a lavorare perché chi soffre possa avere un aiuto concreto”.
Complimenti a Roberta e alle sue amiche.Finalmente chi continua a fare cose buone e non chiacchiere.
RispondiEliminaSperesse idioneo