giovedì 19 gennaio 2012
L'impianto eolico a Camugnano: precisazioni.
Pubblichiamo il comunicato del Comitato che si oppone all’installazione di un impianto eolico a Fontanavidola di Camugnano e che intende riequilibrare le informazioni giornalistiche apparse negli ultimi due giorni sulla stampa locale.
Niente di nuovo, rispetto alla solita disinformazione: per l'impianto, anche considerando una produttività verosimile pari a 1300 ore di vento utile all'anno (analoga cioè a quella di Casoni di Romagna) anzichè 2000 (il solito numero magico sparato senza riscontri), l'ammortamento si realizzerà in circa 8 anni, ai prezzi attuali dell'energia eolica incentivata (se si ammortizzasse in 15 anni non sarebbe stato progettato, dato il rischio che le pale non durino, in media, molto più a lungo) e in totale produrrà circa 20,5 MWh all'anno, equivalente (nell'ipotesi assurda che tale energia fosse programmabile) ai consumi pro capite in Emilia Romagna di poco più di 3.000 persone. Qui Burgin (o l'ENEL, di cui l'Assessore sembra riportare acriticamente i dati) ha fatto di nuovo ricorso, oltre alla favola delle 2000 ore, alla gherminella delle "famiglie" che nella nostra regione sono mediamente composte da poco più di due persone ed ha considerato, come al solito, i soli consumi domestici (poco più di un MW contro gli oltre 6 effettivi pro capite). Ci sarebbero infatti da considerare nei consumi anche le industrie e i servizi... Non è una differenza da poco! Ti risparmio le considerazioni sui trucchi per calcolare il risparmio espresso in barili di petrolio. Insomma: si ha anche oggi la stessa sensazione avuta in occasione della presentazione dei precedenti impianti eolici in provincia, e cioè di un pubblico amministratore che ascolta i poteri forti, accogliendone tutti gli argomenti, ed ignora del tutto le obiezioni dei cittadini.
E' poi evidente nell'attivismo che si percepisce anche dall'articolo che c'è una grandissima fretta di costruire e fare entrare in esercizio l'impianto entro il 31 dicembre 2012. Trascorso questo termine, l'impianto dovrebbe essere costruito dopo l'assegnazione delle relative quote di potenza secondo il nuovo regime delle aste al ribasso per gli impianti di potenza superiore ai 5 MW e, verosimilmente, non sarebbe neppure preso in considerazione, stante la bassa ventosità delle nostre montagne. A parte il fatto che il valore obiettivo dei 12.000 MW di eolico a terra da costruire in Italia per il 2020 è di fatto già stato raggiunto solo considerando, oltre gli impianti eolici già in funzione, quelli già autorizzati ed in attesa di finanziamento. Per cui: un inutile atto di barbarie in una provincia che, come recita l'articolo stesso, vanta già il record di impianti installati in regione ed un ennesimo "impianto eolico più grande del nord Italia" in provincia di Bologna. Chissà perchè, visto che le condizioni anemometriche non giustificano questo accanimento.
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