Il presidente di Kemet, Peer Loof (nella foto in alto), a Sasso Marconi per la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo stabilimento di Pontecchio Marconi, ha esordito sfoggiando nel suo intervento un buon italiano. Scelta molto apprezzata perchè giudicata di rispetto verso il paese ospitante e di sincera volontà di partecipazione alla comunità locale. Poi, prima di passare al suo inglese e all’aiuto dell’interprete, ha detto: “Le mie lezioni di italiano sono solo all’inizio”.
Quindi ha continuato facendo trapelare il piacere di essere in Italia, a Sasso Marconi, e mostrando la sua fiducia sul futuro del nuovo stabilimento: “E’ un bel giorno, il sole splende, può solo andare bene”.
Quindi ha continuato: “Ricorre in questo anno il cinquantesimo dalla fondazione dell’Arcotronics e il quinto del subentro di Kemet . Siamo venuti qua perché crediamo nella tecnologia dell’azienda e nella capacità delle persone. Abbiamo capito che l’unione fra Kemet e Arcotronics avrebbe portato vantaggi per entrambi. Nel 2008 c’è stata una fortissima crisi mondiale. E’ grazie a voi se possiamo ancora andare avanti e dipende da voi il futuro dello stabilimento nel quale non si farà solo produzione, ma soprattutto ricerca . Spero che questo sia l’inizio di altri 50 anni di lavoro per voi e peri vostri figli”, ha concluso.
La cerimonia è stata aperta dal sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti che ha sottolineato: “L’azienda fa parte della nostra storia. E’ cresciuta con la comunità di Sasso Marconi”. Ha messo poi in risalto come il gruppo Kemet ha avuto il coraggio di investire in un nuovo polo produttivo in un momento così difficile per il settore. “Questo è un giorno di grande soddisfazione e aspettiamo con ansia la posa dell’ultima pietra” ha detto ancora.
A quelle del sindaco, sono seguite le considerazioni del’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli (l'oratore della seconda foto) che ha rimarcato come la Regione stia operando per agevolare e sostenere la ricerca quale elemento per riavviare lo sviluppo e quindi il lavoro, ‘priorità delle priorità’ quest’ultima. “L’Italia sta riacquistando credibilità internazionale e la Regione sta approntando un nuovo patto per facilitare l’internazionalizzazione delle aziende. Kemet è un buon esempio anche perché qui si farà ricerca”, ha fatto notare con evidente convinzione che il futuro può non essere negativo. L’assessore ha poi ricambiato la cortesia di Loof concludendo il suo intervento in inglese.
Poi la benedizione, impartita da don Tonino Stefanelli parroco di Pontecchio Marconi, ha preceduto la fase pratica della posa: il presidente Peer Loof ha impugnato con molta buona volontà il badile e dopo di lui il sindaco Mazzetti e il dipendente della Kemet Fabrizio Biagi che hanno messo nella buca per il nuovo plinto il calcestruzzo rovesciato dalla betoniera in una carriola.
Si prevede che i lavori per la realizzazione dello stabilimento impegnino dai 24 ai 30 mesi e che entro 36 tutte le lavorazioni, quelle di Sasso Marconi, Vergato e Monghidoro, siano trasferite a Pontecchio Marconi. Il nuovo sito produttivo darà posto a 690 lavoratori, fra operai, tecnici e impiegati.
Ha fatto gli onori di casa l’amministratore delegato Angelo Righi. Erano inoltre presenti i sindaci di Vergato Sandra Focci, di Monghidoro, Alessandro Ferretti e di Marzabotto, Romano Franchi, il sindacalista della Cgil Francesco Cecere e il componente della RSU , Devis Coriambi.
Questi ultimi hanno evidenziato alcune preoccupazioni, tra cui le più pressanti sono le attuali difficoltà di mercato per i condensatori , di cui Kemet è produttrice e la necessità di riequilibrare gli accordi a seguito dell’innalzamento dell’età pensionabile stabilito negli ultimi tempi. L’innalzamento rende inapplicabili le previsioni di pensionamenti per risolvere gli esuberi . Cecere ha comunque sottolineato come quest’ultima difficoltà sia facilmente risolvibile.
Finalmente un segnale positivo. Speriamo che su questa pietra si possa erigere un futuro do lavoro.
RispondiElimina