Credevano di averlo trovato in ‘castagna’, lo hanno multato a ripetizione e non sapevano di avergli trovato ‘l’elisir di lunga vita’.
Protagonista della singolare vicenda è Dante Lolli di Vedegheto, destinatario di oltre dieci rilievi amministrativi con altrettante ammende. L’uomo ha preso la cosa di petto e, avviato un attento studio dei verbali, li ha contestati tutti quanti, è arrivato fino alla scommessa legale davanti al tribunale civile, ha impostato e sostenuto da solo senza il supporto di alcun legale il confronto davanti al giudice (La Comunità Montana esattrice delle ammende era rappresentata da uno studio legale) ed è stato tanto convincente che il giudice gli ha dato ragione.
Ora Lolli chiede all’ente pubblico il risarcimento del danno per aver perso tempo e per aver dovuto sospendere i lavori già impostati. Alla vittoria legale si è aggiunta quella contro la malattia. Durante il periodo del confronto legale è inceppato in un ‘tumore alla prostata’ giunto al massimo della gravità. La sua determinazione per arrivare alla diagnosi esatta del male, per il quale è ricorso ad ogni mezzo per superare i tempi lunghi degli esami (tempi lunghi poiché non si sospettava la gravità poi rilevata), gli ha fatto bruciare le tappe ‘perché non aveva tempo da perdere: doveva preparare l’arringa’ . Una volta rilevato che si doveva operare in fretta poiché era prossimo l’avvio della ‘metastasi’ quindi al processo tumorale ‘di non ritorno ’ ha rifiutato l’anestesia totale, consigliata dai medici per i tempi di intervento, ha richiesto e ottenuto quella locale e, con la fretta di riprendere l’esame delle leggi, ha sopportato un intervento alla prostata per oltre tre ore e mezza che gli ha permesso di vincere la malattia.
“Se non avessi avuto fretta e avessi atteso i tempi fissati per gli esami i medici avrebbero valutato il tumore quando oramai era tardi “, racconta Lolli. “Non solo ho superato il tumore, mi pare che anche la cataratta sia guarita”. Insomma la caparbietà a leggere leggi e sentenze per sostenere il contradditorio con i legali gli ha riassestato la vista. Chissà, vista la sua determinazione è anche possibile. “L’ho fatto”, precisa ancora riferendosi ai suoi ricorsi, “per dimostrare che quando si sa di aver ragione bisogna non aver paura. La gente di fronte a un verbale di poche decine di euro di solito paga perché teme che la verifica legale gli costi molto di più anche se ha ragione. Non siamo sudditi siamo cittadini” sentenzia Lolli presentando la sua nuova battaglia, quella del risarcimento del danno che ha quantificato in oltre 60.000 euro e che ha presentato alla Comunità Montana. L’ente ha già risposto con una nota nella quale i tecnici chiariscono che il loro operato era dovuto e che ‘Le istanze risultano estremamente generiche sia nelle motivazioni che nella quantificazione dei presunti danni”. Ma c’è chi dice che qualcuno, trattandosi di una richiesta di Dante Lolli, non dorme sonni molto tranquilli.
Io credo sia capzioso da parte dell'Ente dire """.....L’ente ha già risposto con una nota nella quale i tecnici chiariscono che il loro operato era dovuto....""""
RispondiEliminaDa pubblica amministrazione dovrebbe sapere che esiste "L'AUTOTUTERLA", strumento che puo' e deve utilizzare qualora, dopo l'emissione di un atto amministrativo formato e inviato ad un cittadino che a seguito di un proprio ravvedimento o su istanza del riccorrente, puo' serenamente annullare l'atto di imposizione.
Serve a mitigare i contrasti tra cittadini e pubblica amministrazione.
O sbaglio?
Ma chi presiede la Comunità Montana sapeva qualcosa e qualcosa poteva fare??
RispondiEliminache bella notizia! spero davvero che questa esperienza sia utile a tutti i cittadini! complimenti Dante Lolli :)
RispondiEliminaIl Presidente della Unione dei Comuni della valle del samoggia, era il presidente della ex Comunità montana valle del samoggia.
RispondiEliminaEra informato di tutto,alla mia richiesta danni materiali, ha risposto che era un atto dovuto,allora perchè prima delle ingiunzioni sono stato chiamato per una audizione? Se fosse stato un atto dovuto le ingiunzioni le avrebbero dovute fare subito alla ricevuta dei verbali! E valutare le corbellerie che aveva scritto sopraintendente Fantazzini.
( Che avevo operato in una zona boscata senza permessi, quando invece catastalmente è tuttora seminativo, che avevo tagliato degli arbusti di protezione spondale del torrente Calanco in reatà io avevo tagliato dei ROVI e VItalba, che non c'è bisogno di nessun permesso.Il mio caso e stata una persecuzione che viene avanti dal 1998 quando il Fanazzini insieme al suo capo mi fecero tre verbali, che la stea C.M.Che a suo tempo annulò.