Le precisazioni sul roccambolesco inseguimento dei malviventi che hanno forzato un posto di controllo e tentato di investire un Carabiniere: arrestati in tre.
Alle prime ore dell’alba di oggi, 9 dicembre, i militari del Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vergato (BO) e quelli della Stazione di Grizzana Morandi (BO), in collaborazione con quelli della Stazione Carabinieri di Sasso Marconi (BO) e Bologna Borgo Panigale hanno arrestato per tentato omicidio, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, ricettazione, danneggiamento, lesioni personali, guida senza patente, soggiorno illegale sul territorio italiano, porto di oggetti atti allo scasso: Biclea Petru, 22enne, Florei Andrei, 22enne, e Anastasiu Sergiu, 35enne.
I Carabinieri stavano svolgendo un normale posto di controllo alla circolazione stradale lungo la Strada Statale 64 “Porrettana”, nei pressi della località Sibano, a Marzabotto (BO), quando è sopraggiunta, a forte velocità, con direzione Vergato (BO) – Bologna una Land Rover Freelander. Il militare addetto a fermare i mezzi, notando l’andatura sostenuta del veicolo, esponeva la paletta di segnalazione per intimare l’alt, ma il Suv, invece di rallentare e accostare faceva esattamente l’opposto, accelerava e puntava il Carabiniere con l’intenzione di investirlo.
Il militare, per schivare il possente fuori strada, si catapultava per terra senza riportare ferite. Sia il capo servizio, che il militare di copertura, salivano immediatamente a bordo del mezzo militare, allertavano la Centrale Operativa e partivano all’inseguimento del folle autista che si stava dileguando lungo la Porrettana. La Centrale del 112, rendendosi conto della gravità della situazione, allarmava altre quattro pattuglie dell’Arma in servizio nelle zone limitrofe e pianificava un piano d’emergenza finalizzato a fermare al più presto il folle mezzo prima che potessero verificarsi conseguenze disastrose.
Durante la fuga, il conducente del Freelander, che viaggiava ad elevata velocità e costantemente sulla corsia opposta, talvolta zigzagando per impedire di essere sorpassato, speronava la Subaru Forester dei militari della Stazione Carabinieri di Grizzana Morandi (BO), in punti assai pericolosi della Statale, dove sono presenti forti zone scoscese, con il rischio di far precipitare l’equipaggio dell’Arma in dirupi, con conseguenze drammatiche.
Il fuggitivo, giunto a Sasso Marconi (BO), tentava di dirigersi verso quella località ma trovava un ostacolo sul percorso: il dispositivo di pronto intervento della Compagnia Carabinieri di Borgo Panigale (BO) che era appena sopraggiunto. Nella circostanza, il Freelander, dopo aver cambiato repentinamente direzione, imboccava un lungo ponte collocato in via Val di Setta, ma un Autoradio dei Carabinieri di Vergato, intuendo preventivamente la manovra evasiva, allo scopo di interrompere l’azione delittuosa, poneva l’Alfa Romeo 159 in diagonale rispetto all’asse stradale, ostruendola parzialmente. Nell’occasione, il Suv, che nel frattempo aveva ancora una volta speronato la pattuglia della Stazione Carabinieri di Grizzana Morandi (BO), si lanciava letteralmente sull’Autoradio ferma e, allo scopo di evitare che il mezzo potesse colpire l’equipaggio, uno dei militari, nel tentativo di far variare la direzione al veicolo stesso, esplodeva un colpo d’arma da fuoco con la pistola d’ordinanza verso la ruota anteriore del fuori strada. Il robusto mezzo iniziava a sbandare, e andava a cozzare con violenza sulla parte laterale sinistra dell’autoradio, scongiurando così un impatto più violento. Nel frattempo Florei Andrei, il conducente del Freeland, usciva dall’abitacolo e iniziava a correre per evitare la cattura poi, vedendosi braccato, scavalcava il parapetto del ponte ma veniva bloccato da uno dei militari per evitare che il moldavo, considerata la notevole altezza del ponte, si potesse lesionare gravemente lanciandosi nel vuoto. Il malvivente, non stanco di tutta la dinamica accaduta, aggrediva il Carabiniere, ma veniva comunque bloccato dopo pochi istanti. Anche gli altri passeggeri Biclea Petru e Anastasiu Sergiu venivano subito immobilizzati e, a seguito di alcune ferite riportate durante l’evento, venivano condotti presso l’Ospedale Civile di Vergato (BO) dove veniva loro riscontrata una “ferita lacero contusa del cuoio capelluto in regione occipitale” con prognosi di giorni 10. Alcuni militari intervenuti durante il rocambolesco inseguimento riportavano lesioni, ancora in corso refertazione, ma ritenute non gravi, mentre i mezzi militari coinvolti, l’Alfa Romeo 159 e la Subaru Forester riportavano ingenti danni, come pure il Land Rover Freelander. Gli accertamenti dei Carabinieri hanno rilevato che il Suv fuggito era stato rubato lo scorso 11 ottobre 2011 a Castello di Serravalle (BO), mentre la targa esposta, che non era quella originale, apparteneva ad un altro mezzo a cui l’avevano asportata lo scorso 28 novembre 2011 a San Pietro in Casale (BO). Biclea Petru, Florei Andrei e Anastasiu Sergiu sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale della Dozza in attesa di comparire di fronte all’Autorità Giudiziaria per rispondere delle pesanti accuse, tra cui il tentato omicidio.(Foto e comunicato dei Carabinieri)
consiglio di cambiare il testo in alcuni punti dove viene scritto autoradio invece che radiomobile
RispondiEliminaNucleo Radiomobile perchè fatto di persone che negli spostamenti (perlustrazioni o inseguimenti) sono munite di radio per i collegamenti sia tra piu' auto e la centrale radio.
RispondiEliminaAutoradio perchè la radio è fissata ad un'auto e quind si muove per mezzo di questa.
'sti tre tipi dovrebbero essere condannati esemplarmente.
RispondiEliminaMa... a lavori utili per la comunit' che hanno danneggiato.
Ci sono centinaia di tonnellate di rifiuti sparsi ovunque lungo le strade, ci sono canaline da rifare a prevenzione di frane e altro, ci sono decine di ettari di bosco massacrati dalla vitalba...
Ogni 5 qli di rifiuti raccattati da bordo strade e dal letto di fiumi, un giorno di condanna in meno, ogni 1000mq di bosco liberato dalla vitalba, un giorno in meno, ogni 20 alberi piantati ogni giorno un giorno meno.
Invece di marcire e peggiorare in galera sarebbe veramente rieducativo e riparatorio.
Peccato che sia quasi utopico e di difficile applicazione.