C’è anche ‘lo zampino’ di Sasso Marconi nella mostra dal titolo ‘LE PIU' BELLE MAIOLICHE.Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Fink nella Bologna del Settecento’, che si tiene nel Museo Civico Medievale di via Manzoni a Bologna.
Alcuni pezzi infatti sono stati ‘prestati’ dal Comune di Sasso Marconi e sono quelli che normalmente sono esposti nella Sala Consiliare del Municipio. La mostra, inaugurata il 26 novembre scorso, resterà aperta fino al prossimo 4 marzo.
Le oltre centocinquanta opere esposte testimoniano la fioritura, nella seconda metà del XVIII secolo, delle più importanti manifatture cittadine, quella del Marchese Filippo Carlo Ghisilieri nel suo centro illuminista di Colle Ameno a Sasso Marconi, quelle di Antonio Rolandi a Porta San Vitale e dei fratelli Giuseppe e Leopoldo Finck a Porta San Felice. La mostra ripercorre l'evoluzione nelle tecniche e negli stili decorativi, introdotti proprio da queste fabbriche.
I pezzi selezionati appartengono in buona parte alle Collezioni Comunali d'Arte, al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, al Comune di Sasso Marconi e alle farmacie storiche San Paolo e Toschi di Bologna. Un considerevole numero di opere proviene da collezioni private e, quindi i pezzi sono presentati al pubblico per la prima volta.
La ceramica di Colle Ameno ebbe purtroppo ‘vita corta’. Con la morte del marchese Filippo Carlo Ghisilieri, la spinta propulsiva del centro di colle Ameno, oasi illuminista di valenza europea, si arrestò e dopo una periodo di stasi il centro iniziò un progressivo declino politico, culturale e produttivo. La ceramica fu fra le prime attività a pagare il nuovo corso con la cessazione dell’attività. Il suo pur breve periodo di vita fu però sufficiente a lasciare un forte ricordo della qualità operativa degli artigiani-artisti che vi si impegnarono. Le ceramiche di Colle Ameno sono infatti fra le più ricercate dai collezionisti.
I forni di allora sono idealmente stati ‘riaccesi’ dalla artista sassese doc Alessandra Pellacani che, con una maestria che gli artigiani del settecento le avrebbero invidiato, ha ripreso, in un laboratorio di Colle Ameno, a riprodurre ceramica nella qualità e nello stile decorativo di allora. A fianco al laboratorio si trova il negozio.
Il Ghisilieri da lassù ha certamente molto apprezzato, così come i fortunati estimatori che hanno una di queste riproduzioni.
Fra questi anche i reali di Svezia che, in occasione della loro visita nel tempio marconiano di villa Griffone, hanno avuto il privilegio della donazione di una magnifica ceramica di Alessandra.
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