Induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: questi i capi di imputazione contestati a un giovane sordomuto bolognese. Imputazioni con le aggravanti dell’inganno, della minaccia e della violenza. Vittima, una giovane donna pure lei sordomuta.
I Carabinieri di Bologna hanno arrestato ieri mattina, su richiesta del Pubblico Ministero, dottor Lorenzo Gestri, un 21enne operaio bolognese sordomuto incensurato, per le sue responsabilità in un’ abbietta attività di sfruttamento della prostituzione ai danni di una giovane donna affetta dal medesimo handicap. L’arresto è l’epilogo di una indagine , svolta dai Carabinieri della Stazione Bologna Mazzini, a seguito della denuncia di una 22enne sordomuta di Trento residente in provincia di Vicenza e domiciliata a Bologna.
La ragazza aveva riferito la sua triste storia di sfruttamento: l’uomo, dopo averla conosciuta in chat (presumibilmente in un noto social network), l’aveva convinta, con l’inganno della promessa di un posto di lavoro, a lasciare la propria città e la propria famiglia ed a trasferirsi a Bologna dove ha trovato ospitalità nella abitazione dell’operaio. Il ragazzo l’aveva invece avviata all’esercizio della prostituzione, accompagnandola quotidianamente sul luogo ove si prostituiva e prelevando parte degli illeciti proventi, motivando il suo ‘esproprio’ di denaro come giusto compenso, da parte della vittima, per il pagamento del canone di locazione e delle varie utenze domestiche.
Ad aggravare la posizione dello ‘sfruttatore’ si è aggiunto il fatto che, lo scorso maggio, quando la sua vittima aveva tentato di sottrarsi alla squallida attività rifugiandosi presso un amico comune, l’aveva malmenata sino a costringerla a riprendere l’esercizio interrotto.
Nel corso dell’indagine è stato accertato che lo sfruttatore tutte le sere accompagnava personalmente la ragazza sul ‘posto di lavoro ’ e l’attendeva con funzione di ‘tutela’ sino a quando la riportava a casa; che prelevava quotidianamente più della metà del guadagno, provento della prostituzione, per un importo giornaliero fra i 300 e 500 euro e che, oltre alla violenza fisica, approfittava della soggezione derivante dalla condizione di portatrice di handicap della vittima.
Questi fatti sono stati confermati anche dalle dichiarazioni di alcuni testimoni, che hanno raccolto le confidenze della donna e che, oltre ad avere notato segni di violenza, hanno assistito ad alcuni litigi fra i due.
L’uomo è stato così rintracciato alle prime ore del mattino ed è stato sottoposto alla misura cautelare presso l’abitazione bolognese del fratello, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La vittima invece, che percepisce una piccola pensione di invalidità, già da tempo abita in un’altra abitazione. Aveva infatti deciso di presentare la denuncia solo dopo essersi trasferita presso un'altra persona conoscente, interrompendo così la coabitazione col 21enne e sottraendosi allo squallido commercio da lui gestito.
Notizia dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
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