mercoledì 9 novembre 2011

Ripoli e la galleria della Variante di Valico.



Riportiamo un video che ci è stato inviato da Andrea Defranceschi del Movimento 5 Stelle che tratta la vicenda di Ripoli. Il grosso centro abitato teme di essere coinvolto nei movimenti generati dalla realizzazione della galleria della Variante di Valico che proprio passa sotto. Diverse abitazioni che si sono trovate sul tracciato della galleria sono già state evacuate perché hanno evidenziato pericolosi movimenti.


VIDEO: http://youtu.be/IUFCle1GlCY

Andrea Defranceschi, Capogruppo regionale che da tempo ha denunciato i rischi legati allo scavo in corrispondenza della frana di Ripoli, ha presentato una risoluzione al Consiglio Regionale sulla triste vicenda di Ripoli e ironizza con chi sostiene, per minimizzare il rischio frane, che ‘il movimento franoso è una caratteristica idrogeologica del nostro Appennino’ e definisce lo scavo di Autostrade solo una ‘concausa’ degli effetti che hanno portato allo sgombero di sette case. “Sarà quindi colpa dei cittadini che ci abitano sopra se gli scavi stanno facendo franare le case?” si chiede Defranceschi preoccupato. Il consigliere teme un ‘complotto’ per non affrontare nei dovuti modi la pericolosità che egli e il Comitato sorto a Ripoli intravvedono con certezza.

1 commento:

  1. La geologia del medio e basso appennino è fragile. Sostanzialmente si tratta di argille.
    Molti luoghi sono in movimento da secoli, alcuni di questi temporaneamente arrestatisi.
    Allora, andara a ravanare sotto significa andare a destare il cagnaccio che dorme.

    Ancora una volta esistono dei limiti oggettivi che imporrebbero di NON fare.
    Ma ciò cozza con le litanie nevrotiche, con le fissazioni psicopatiche della triade crescita - fare (danni e disastri) - sviluppo e progresso.

    A me pare di osservare una pianificazione sempre più delirante e folle (avete presente quei matti che fanno cose inconsulte, si agitano e paiono proprio matti completi?) consistente in una distruzione sistematica del paesaggio e della biosfera per fare opere che semplicemente aggravano i mali dovuti alla crescita e ai fare (insensati) precedenti e preparano sistematicamente disastri e tragedie.

    Perché quasi nessuno osserva che se il 75% dei TIR non viaggiassero (in quanto le merci si dovrebbero muovere di meno, per meno chilometri e quelle che devono proprio dovrebbero viaggiare su ferrovia e non su gomma) l'autostrada attuale sarebbe ampiamente sufficiente.

    Si chiama politica dei trasporti che invece, in 70 anni di antipolitica basata sullo sfasciare, ridurre, smantellare il sistema merci ferroviario creando un antirubanistica "diarroica" (il termine sarebbe sprawl) basata sul JIT e su una crescita tumorale insostenibile ha provocato il collasso presente basato sul trasporto (spesso paraimmobile) su gomma privato e sulle opere deleterie che lo aumentano in ciclo vizioso.

    In questo panorama demente si leggono di farneticanti piani per peggirare il male e fare altri disastri come il passante nord.

    Prego, continuate pure.

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