RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Chi vanta il dubbio privilegio anagrafico di avere superato da qualche anno la cinquantina forse ricorderà di avere letto negli albi di Topolino, all'epoca della propria fanciullezza, una divertente storiella intitolata "Paperino e la vernice invisibile".
Nel laboratorio di Archimede Pitagorico era stata inventata questa vernice che rendeva invisibile tutto quello che veniva pitturato, e da questa invenzione erano derivate molte spassose situazioni che avevano divertito gli ingenui bambini dei lontani anni Sessanta.
Oggi quei bambini, ormai grandicelli, saranno entusiasti di sapere che le loro fantasie puerili sono diventate realtà: c’è chi possiede quella vernice.
Lo abbiamo appreso da un articolo di stampa dello scorso 4 novembre, dove si parla del previsto impianto eolico di Camugnano, sulle montagne in provincia di Bologna.
Vi leggiamo tra l'altro:
"Sarebbe minimo anche l'impatto visivo grazie a una tinteggiatura speciale che si confonde con l'ambiente".
Evviva! Una "tinteggiatura speciale" in grado di fare confondere con l'ambiente l'impianto eolico più grande, per potenza installata, di tutto il nord Italia: circa 16 MW potenziali, distribuiti su 7 aerogeneratori collocati su un crinale montano.
Ogni aerogeneratore previsto è alto circa 150 metri (e non 100 come riportato, perchè vanno considerate, per misurare l'altezza del manufatto, anche le pale, che non sono, ahimè, un elemento immateriale), poco meno della Mole Antonelliana di Torino, unica costruzione in Italia che possa dare l'idea di una simile dimensione.
La scorsa estate era circolata in rete una inquietante foto scattata da Montefiascone in provincia di Viterbo sul lago di Bolsena, dove sono previsti molti di questi impianti, da cui si distinguevano, perfettamente stagliate all'orizzonte, le pale del famigerato impianto di Scansano, in provincia di Grosseto, distante circa 60 km (sessanta chilometri) in linea d'aria, e la cui altezza è dello stesso ordine di quelle previste per Camugnano.
E così, per la gioia degli amanti del paesaggio e dell'ambiente italiano, un ulteriore analogo sfregio, nel bolognese, sarà evitato grazie alla "tinteggiatura speciale". E' una splendida notizia, soprattutto perchè rappresenta un grande trionfo della tecnologia italiana.
La notizia di questa straordinaria invenzione permette di passare sopra ad altre affermazioni inquietanti fatte dai progettisti durante l'assemblea pubblica di presentazione. In particolare:
1) Non deriveranno benefici diretti al Comune di Camugnano perchè sono vietati (cosa perfettamente vera), ma saranno invece realizzate "opere compensative ambientali" da 120 - 130.000 euro all'anno, corrispondenti, guarda caso, proprio a quel 3% di royalties, vietatissime, sul presunto fatturato annuo che pure si pagano a molti Comuni italiani (che violano così facendo tutta una serie di leggi) in casi analoghi per ammorbidirne le resistenze. Se quello che è vietato dalla legge viene realizzato ugualmente, cambiandogli sic et simpliciter il nome, il reato (perchè di reato si tratta) rischia di essere commesso ugualmente, coinvolgendo gli amministratori locali.
2) Si prevedono (come abbiamo già sentito prevedere decine di volte in analoghi contesti) circa 2.000 ore annue di vento utile. Questa "previsione" si determina a priori su quella produttività (generalmente indicata per convenzione appunto a 2.000 ore) in grado di garantire la profittabilità di un impianto eolico in cima ad un crinale nel lungo periodo, cioè anche al venir meno della incentivazione statale. Non ci sono elementi che supportano questa "previsione" in modo convincente. E' stato collocato solo un piccolo anemometro che potrebbe al massimo servire per rilevare i dati di ventosità a bassa quota per le "piccole" pale di mini-eolico già esistenti in zona e si è fatto riferimento a non meglio precisati "studi degli anni 90".
3) I presentatori hanno pubblicamente affermato, anche qui contro ogni evidenza, di non avere mai sentito parlare della sindrome da turbina eolica e che non risulta che tale sindrome sia mai stata riscontrata da nessuna parte. Basterebbe una piccola ricerca delle testimonianze in senso contrario sul web, provenienti da tutto il mondo, dove i sintomi manifestati da persone che vivono vicino alle pale risultano ovunque perfettamente coerenti.
Come ha dichiarato in una intervista di ieri la Presidente nazionale di Italia Nostra, riferendosi ad un fenomeno più vasto di degrado della pubblica moralità: "Purtroppo gli amministratori per fare cassa e procurarsi i soldi che servono a finanziare i servizi, si prestano a vendere il territorio agli speculatori."
Ma fortunatamente adesso, per risolvere tutto, c'è la vernice di Archimede Pitagorico: a Camugnano si possono dormire sonni tranquilli. Bisogna essere fiduciosi. Non c'è nulla da temere: siamo in buone mani.
Alberto Cuppini
1) Cosa c'entra questo col fatto di essere pro o contro l'impianto?
RispondiElimina2) Non ci sono elementi per dire che se l'impianto produce per 1500 ore non debba essere costruito.
3) In quali studi scientifici sarebbe stata riscontrato che la sindrome da pala eolica esiste?
Se l'impianto da studi seri ed affidabili risulta produttivo ben venga, consumeremo meno carburanti fossili ed inquineremo meno, questa è energia pulita "nostrana". Dell'impatto visivo non me ne può fregar di meno, la ritengo una scusa ridicola, se invece l'impianto fatto in quel sito non potrà essere produttivo non deve assolutamente essere fatto.
RispondiEliminaPer Anonimo: Se dell'impatto visivo non gliene importa nulla e la ritiene una scusa ridicola, allora guardi, si venga a prendere queste pale e se le piazzi davanti casa sua perché qui al lago di Bolsena, oltre ad aver devastato il paesaggio, mette in ginocchio anche il turismo; tutta l'economia della zona di basa sul turismo. Bell'affarone!! Grazie di cuore da tutta l'alta Tuscia. PS: e non se ne esca che lei vive a Bolsena perché non le crederebbe nessuno. Piero
RispondiEliminaPer Anonimo: Se dell'impatto visivo non gliene importa nulla e la ritiene una scusa ridicola, allora guardi, si venga a prendere queste pale e se le piazzi davanti casa sua perché qui al lago di Bolsena, oltre ad aver devastato il paesaggio, mette in ginocchio anche il turismo; tutta l'economia della zona di basa sul turismo. Bell'affarone!! Grazie di cuore da tutta l'alta Tuscia. PS: e non se ne esca che lei vive a Bolsena perché non le crederebbe nessuno
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