martedì 25 ottobre 2011

L'anno della lotta agli sprechi alimentari.


Dedicare il prossimo anno alla eliminazione, o quanto meno alla riduzione, degli sprechi di alimenti è l’impegno che si è preso l’amministrazione comunale di Sasso Marconi in forma solenne nel consiglio comunale del 24 ottobre.

Il sindaco Stefano Mazzetti ha sottoscritto il progetto europeo ‘Un Anno Contro lo Spreco ’ che già ha avuto diverse adesioni di enti pubblici: il sindaco di Torino Piero Fassino è stato il primo a sottoscriverlo in Italia.

Ha presentato la proposta il professor Andrea Segrè (nella foto) dell’Università di Bologna il quale, in premessa, ha posto l’accento sulle abitudini comportamentali usuali degli italiani, tali da portare a un continuo ed elevato spreco di alimenti.

“Con ciò che sprechiamo potremmo alimentare l’intera popolazione della Spagna”, ha detto il professore che ha anche ricordato che l’eliminazione della produzione in eccedenza di alimenti, come la frutta, viene ancora attuata come in passato quando le televisioni mettevano in mostra i cingolati che schiacciavano i frutti raccolti, per calmierare così il mercato.

Scendendo poi nel pratico ha informato che le date di scadenza degli alimenti confezionati danno una indicazione con forte rigidità. I cibi sono in realtà commestibili per diverso tempo dopo tale data. Per questo, il professore, che spesso consuma yogurt scaduti con assoluta tranquillità, ha consigliato di proporre ai centri commerciale di non togliere dagli scaffali i cibi scaduti, ma continuarne la vendita a prezzi inferiori. Ciò non incide sulla salute dei consumatori, ha precisato il relatore, e nel contempo consente un risparmio anche al ‘cassonetto dei rifiuti’.

Entrando poi nel merito dei rifiuti il professore ha detto che la nuova frontiera è divenuta più che la capacità di raccogliere in modo differenziato, l’educazione al non spreco con la accortezza di riutilizzare ciò che siamo soliti buttare. Per questo ci sono progetti allo studio che consentano di seguire la vita degli oggetti commercializzati, e soprattutto delle confezioni, dall’inizio alla fine dei ciclo di utilizzo per facilitarne il recupero e il riutilizzo.

Da parte delle opposizioni c’è stato la piena accettazione al progetto.

Il consigliere d’opposizione Franco Lamma ha fatto una eccezione: “Perché non prolungare i tempi della scadenza degli alimenti per facilitarne lo smercio e abbassare i prezzi , anziché proporne due, uno elevato nel tempo precedente alla data di scadenza e l’altro, più contenuto, quando la data lo indica come scaduto?”. Il professore ha risposto precisando che è estremamente difficile entrare nelle dinamiche commerciali e ancor di più modificarne gli indirizzi.

Dopo aver messo in evidenza che Sasso Marconi sta già applicando molti degli indirizzi del progetto, come il recupero dei cibi ‘brutti ma buoni’ anche se un po’ danneggiati a favore di chi può utilizzarli, la distribuzione automatica dell’acqua del sindaco, la vendita e lo scambio di abiti e libri usati per diminuire i rifiuti, si è passati alla firma congiunta del sindaco e del professore al progetto con applauso generale.

Presente all’incontro anche un giovane imprenditore vitivinicolo che, a margine dell’incontro, ha raccontato a Segrè una singolare esperienza. La sua intraprendenza lo ha portato, alcuni anni fa, a progettare un distributore di vino sfuso che un’azienda ha realizzato. Questi distributori sono stati posizionati in numerosi centri commerciali, persino a Catania. Ogni consumatore poteva rifornirsi di vino utilizzando il proprio fiasco o la propria damigianetta che, una volta svuotata, poteva essere riutilizzata, con comprensibile risparmio economico per l’acquirente e di peso per il cassonetto dei rifiuti. Il nostro giovane intraprendente imprenditore si è accorto però che i gestori dei centri commerciali, dopo un primo periodo di piena soddisfazione, hanno incominciato a snobbare i distributori fino ad eclissarli del tutto. Alla richiesta di una spiegazione, hanno detto che il margine di guadagno per loro era minimo poiché perdevano l’utile che derivava loro dalla vendita del contenitore. L’esempio è emblematico e significativo di come il traguardo che si propone il progetto si trova al termine di un percorso ad ostacoli.

Parlando del progetto ai cittadini di Sasso Marconi, anche se i contorni della proposta sono ancora non ben definiti per l’applicazione pratica, l’indirizzo è stato condiviso e qualcuno ha anche aggiunto, come sanno fare i sassesi, una battuta scherzosa: “Sperain che ‘stetar al sia l’an dal risparmio in Comune. Lé sé che i saltarén fora dei begli utili...Scrivilo eh.” (speriamo che il prossimo sia l’anno del risparmio in Comune. Li sì ci sarebbero gli utili) .

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