Ci è pervenuto un commento che è siglato con la Z di ‘Zorro’. Evidentemente al concittadino che già tempo fa scriveva pungenti commenti su temi ambientalisti, è piaciuto lo pseudonimo che gli avevamo dato poiché richiama l’eroe che faceva giustizia con le sue ‘stoccate di spada’.
Visto che il contenuto è ricco di spunti di riflessione si ritiene utile pubblicarlo integralmente.
Raccolta porta a porta o presa in giro?
Leggo con molto interesse e con altrettanto disappunto la notizia che riporta la soddisfazione dell’assessore all’ambiente di Sasso Marconi Pierpaolo Lanzarini in merito alla diminuzione, per l’anno in corso rispetto quello precedente, di circa il 15 per cento dei rifiuti indifferenziati. Dato evidenziato come indicatore dell’aumento di rifiuti conferiti dai cittadini di Sasso Marconi in modo differenziato e quindi recuperabile.
Il dato invece conferma, e non ce n’era bisogno, che la raccolta differenziata a Sasso Marconi è un bluff e che il sospetto di tanti che tutto viene conferito all’inceneritore, è una verità evidente. Il dato che interessa non è la quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato, ma quanto di questi viene effettivamente recuperato e riutilizzato e qui i dati sarebbero sconsolanti poiché tutto fa ritenere che si raccolga in modo differenziato, ma si bruci il tutto in massa. Una vera presa in giro, non si vuole utilizzare termini più incisivi, e forse più appropriati.
Gli indicatori:
a) c’è mai stato un controllo? Dove si punta al riutilizzo della materia prima c’è una costante verifica e si presta molta attenzione che il lavoro di separazione nelle case sia preciso. E’ evidente che non importa nulla che la differenziazione dei rifiuti sia adeguata poiché tutti i rifiuti si rimescolano per l’inceneritore. Sono un chimico e so bene che il recupero delle plastiche è impegnativo poiché ogni tipo ha un punto di fusione diverso dagli altri, anche con notevoli differenze di temperatura e il riutilizzo pretende una pulizia molto approfondita.
b) c’è stata quella diminuzione di tasse tanto sbandierata?, possibile solo se il riutilizzo della materia prima è effettivo? Si è invece aumentata la tassa e diminuito il servizio in quantità e qualità (il sistema porta a porta è più impegnativo per i cittadini e più costoso).
c) chi ha utilizzato il fertilizzante che doveva essere ricavato dalla ‘macerazione’ dei rifiuti organici e degli sfalci? Nessuno, poiché evidentemente non lo si produce. Io stesso sono andato a chiederlo alla stazione ecologica ma mi è stato detto che non era possibile averne.
Il sistema porta a porta serve solo all’amministrazione comunale per vantarsi di una raccolta differenziata che nessuno sa se sia vera o ‘solo formale’.
Z
Egregio Signor Zorro, è con molto stupore che apprendo che Lei ha conseguito una Laurea in Chimica.
RispondiEliminaLe inesattezze che riporta non fanno onore al Suo Relatore di Tesi e al Corso di Laurea da Lei frequentato.
Non tanto per il contenuto, quanto per il pervicace tentativo di piegare il dato alla Sua esigenza di dimostrare una tesi, quando il metodo scientifico richiederebbe (e quella in Chimica è - o dovrebbe essere - una Laurea in Scienza Pura) un po' più di distacco e di neutralità nell'analisi del dato rilevato.
Intanto non bisognerebbe distorcere le parole altrui (ma questo sarebbe un principio di correttezza formale e sostanziale che dovrebbe prescindere dalla scientificità dell'analisi): il comunicato stampa si guardava bene dal dichiarare che la diminuzione dei rifiuti indifferenziati fosse interpretabile come un indicatore di aumento dell'efficacia nella separazione. Nell'analisi condotta in consiglio comunale la sera prima dell'invio del c.s., ho riferito, credo correttamente, che i dati sulle altre frazioni (plastica, organico, carta, ecc...) non sono ancora interpretabili in quanto ancora disomogenei rispetto al 2010 e quindi non utilizzabili per un raffronto con i dati relativi alla frazione residua.
Ma tralasciamo questo aspetto e veniamo al salto logico assolutamente, almeno a me, ma credo ai più, incomprensibile.
Come farebbe il dato della diminuzione dell'indifferenziato a confermare che tutto finisce nell'inceneritore?
Se dovesse riuscire a spiegarmi questo, egregio signor Zorro, potrei anche pensare di votarmi alla Sua causa (anche se faccio fatica a capirne gli obiettivi strategici).
Una cosa dice giusta e mi sento di sottoscrivere: non importa quanto si raccoglie, ma quanto viene effettivamente mandato a recupero.
Aggiungerei a questo, che è fondamentale ridurre i quantitativi di materia smaltita in discarica ed in inceneritore, sia per evitare impatti legati allo smaltimento (percolati, fumi, ecc...), sia per ridurre lo spreco di materie prime e di energia utilizzata per produrre i beni che vengono scartati.
E allora veniamo alle questioni, lettera per lettera.
a)i controlli vengono effettuati, come per tutti, presso le piattaforme COREPLA, COMIECO, COREVE, RILEGNO, ecc...., che versano al gestore - delegato per questo dal Comune - i corrispondenti contributi raccolti attraverso i consorzi di filiera e determinati nell'accordo ANCI-CONAI. Contributi che, nel caso del Comune di Sasso Marconi (e degli altri Comuni che utilizzano il Porta a Porta), sono sempre in fascia alta.
Diverso è per le raccolte stradali (a cassonetto, per intenderci), per le quali, spesso, ci si trova con carichi rifiutati dagli impianti di selezione e recupero per superati limiti di tolleranza.
...(continua)
Cordialmente
Pierpaolo Lanzarini
Assessore all'Ambiente
Comune di Sasso m
...(continua)...
RispondiEliminab) come sa, è purtroppo vero che non abbiamo ridotto le tasse, ma è anche altrettanto vero che nei tre anni precedenti al 2011 non sono state mai aumentate, a fronte di serie di anni in cui gli aumenti erano in media del 6%.
Si faccia i conti, Dottor Zorro e vedrà che i mancati aumenti, tra inflazione e aumenti di costi del personale, si sono tradotti in un bel risparmio.
c) se lei, Dottor Z, si recasse in farmacia e lì non le vendessero i bulloni richiesti, non sarebbe corretto uscire dalla farmacia e gridare che a Sasso non esistono bulloni. Non trova?
Così si comporta dicendo che alla stazione ecologica non le hanno fornito il compost (che non è, effettivamente, in loro disponibilità) e quindi il compost non esiste.
Il compost prodotto con i residui di mensa raccolti a Sasso Marconi, invece, viene certificato per l'agricoltura biologica e venduto sia a sacchi che sfuso da Nuova Geovis. Se vuole vederne in opera può recarsi presso la scuola elementare di capoluogo, dove l'orto degli studenti è stato realizzato proprio utilizzando il compost donato da Nuova Geovis al Comune di Sasso Marconi nell'ambito di un progetto per l'educazione alimentare coordinato dall'assessorato alle politiche scolastiche.
E' sicuramente facile denigrare il lavoro altrui e, protetti infantilmente dall'anonimato, lanciare veleno sull'operato della Pubblica Amministrazione.
Più difficile è, Signor Z, costruire percorsi che aiutino la collettività a sentirsi comunità e la comunità a lavorare compatta per la risoluzione dei conflitti tra le persone e con il territorio.
Oltre alle critiche, dunque (che, detto tra noi, non sono poi così irresistibili), siamo in attesa delle Sue proposte. Le faccia, la ascoltiamo.
Pierpaolo Lanzarini
Assessore all'Ambiente
Comune di Sasso Marconi
Seguo abitualmente questo blog, in particolare mi interessano molto quei post che trattano problematiche ambientali. Quindi ho seguito sia il primo intervento dell’assessore Lanzarini, sia il ‘pamphlet’ di Zorro.
RispondiEliminaDevo ammettere che mi trovo molto in sintonia con le critiche che Zorro ha sollevato e che ricalcano in gran parte i dubbi che avevo anch’io.
Mi sarei aspettato, e speravo, che l’assessore Lanzarini, così attento all’ambiente e soprattutto così convinto nel sostenere l’utilità della differenziazione e la necessità che i cittadini si sottopongano anche a qualche sacrificio per risolvere il ‘planetario’ problema dei rifiuti, avesse risposto, dati alla mano, fornendo informazioni precise sul riutilizzo (ormai sono due anni che vige il sistema porta a porta a Sasso Marconi e qualcosa si sarebbe dovuto sapere).
Invece le informazioni, alquanto fumose, su enti, sconosciuti ai più, dove verrebbe conferita la gran mole di rifiuti del Comune, scusate, ma non sono per niente chiare, né controllabili.
L’affermazione poi che i rifiuti organici della mensa delle scuole sono stati trasformati in compost per l'orto della scuola, mi lascia ancor più perplesso. E tutti i rifiuti organici dei cittadini di Sasso dove vanno? Alla stessa ditta che poi VENDE il compost, non si sa a chi? E noi cosa ci guadagniamo? Neanche un po’ di concime per i vasi dei fiori? Per inciso mio fratello ha fatto l’anno scorso domanda di avere dal comune la compostiera e ancora non ha avuto neanche una risposta.
Inoltre, l’affermazione dell’assessore che chiedere il compost alla stazione ecologica sarebbe come chiedere dei bulloni in farmacia, mi sembra una vera forzatura. Quella gran montagna di sfalci che si vede entrando, non potrebbe servire a fare del compost?
Grazie. Marco
Egregio dott. Lanzarini, avrei preferito che il suo commento, anziché infarcito di denigranti giudizi sulla mia persona, contenesse la risposta tanto attesa: quanto di ciò che laboriosamente e diligentemente noi cittadini differenziamo viene riutilizzato? E come? Lei, come assessore dovrebbe essere in possesso di dati precisi.
RispondiEliminaPoi anziché dubitare delle capacità professionali del mio relatore, mi dica dove è l'errore 'scientifico' o inesattezza sull'affermazione che le materie plastiche hanno un diverso punto di fusione. A Lei risulta invece che tutta la plastica che viene gettata nei sacchi gialli viene riutilizzaata senza essere prima suddivisa? E poi cosa va a finire nei sacchi gialli? Forse di tutto. Per errore o per pigrizia qualcuno potrebbe buttare altri tipi di rifiuto.
E' a quello che mi riferivo dubitando sul riutilizzo: dove sono i controlli su ciò che buttano i cittadini? Se non si comincia da quelli, come farebbero le ditte che dovrebbero ricavare un utile dal riutilizzo a perdere tutto il tempo a controllare una mole di rifiuti come quella di un comune?
Il Comune di Sasso ha mai, come aveva detto all'entrata in vigore del porta a porta, fatto controlli su ciò che fa la gente? Ed eventualmente ha mai fatto multe?
Altrimenti, mi conferma nel sospetto che il tutto non sia una cosa seria.
Dott. Lanzarini, mi scuso per nascondermi dietro l'anonimato come Zorro. Se lei vedeva da piccolo i telefilm dell'eroe mascherato capirà il perchè.
Zorro
Il dubbio su quello che in realtà c'è nei sacchi viene anche a me, quando vi sono anziani in casa il caos è totale, dove vivo io fortunatamente c'è ancora la raccolta differenziata con cassonetti stradali ed ho risolto in parte il problema facendo separare l'indifferenziato, l'organico (sperando che i vecchi prima o poi capiscano che i mozziconi di sigaretta vanno nell'indifferenziato) e per il resto (carta e cartone, plastica, vetro e lattine)faccio mettere tutto in un grande sacco di plastica che provvedo di persona a selezionare e controllare quando infilo i materiali nei vari cassonetti dedicati. In questo sacco ci trovo di tutto e sono venuto alla conclusione che con i vecchi non è possibile fare una differenziata in modo corretto, non capiranno mai come vanno divisi i rifiuti.
RispondiEliminaBoh... io che leggo regolarmente questo blog, risiedo nel comune di SassoMarconi e faccio regolarmente la raccolta differenziata pongo una semplice domanda a Zoro (la singola "r" è voluta): invece di porre domande pretestuose se sei tanto sicuro che il risultato della differenziata finisce in inceneritore, perchè prima di menarla non ti sei fatto un giretto dietro ai camion che raccolgono i sacchi e non ti sei premurato di filmare dove finiscono?
RispondiEliminaForse perchè l'obiettivo è solo fare caciara?
Cordiali Saluti
...l'Uomo Ragno
Per chi avesse la pazienza di scaricare il file, all'indirizzo: http://www.comune.sassomarconi.bologna.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=3909
RispondiEliminasi possono trovare i dati sulle destinazioni delle varie frazioni raccolte a Sasso Marconi nei primi sei mesi dell'anno in corso.
Alcuni chiarimenti, visto che mi sono reso conto di aver dato troppe conoscenze per scontate: le piattaforme COREPLA, COMIECO, ecc... sono le ditte di selezione e recupero che operano per conto dei diversi consorzi obbligatori di filiera per il riciclaggio dei materiali (COMIECO= carta e cartone, COREPLA = plastica, ecc...). Questi, in base ad un tariffario stabilito dagli accordi ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia) - CONAI (COnsorzio NAzionale Imballaggi), remunerano i materiali differenziati conferiti per sostenere i costi di raccolta. In caso di superamento dei limiti di tolleranza (controlli effettuati a campione al momento del conferimento) i contribui vengono bloccati al comune per due mesi. Al Comune di Sasso questo non è mai successo in quasi quattro anni di servizio.
Mi tocca anche correggerla nuovamente, io - e la sfido a dimostrare il contrario - non ho mai messo in discussione la differenza di punto di fusione delle plastiche. Forse, invece di costruire ad arte casi su cui dimostrare le proprie tesi ideologiche, sarebbe meglio leggere con attenzione e rispondere a tono.
Pierpaolo Lanzarini
Assessore all'Ambiente
Comune di Sasso Marconi
Attenti! Si sente qualcosa provenire dalla minoranza di Sasso Marconi:
RispondiEliminaronf....ronf....zzzz...zzzz...ronf...ronf...
...staranno facendo la siesta assieme al sergente Garcia.
RispondiEliminaSì, a Sasso c'è proprio un torpore rassegnato. A cominciare dalla minoranza.....
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