lunedì 22 agosto 2011

Il rientro da Sarajevo di Mariano e dei suoi amici di viaggio.









“Poi guardi la carta geografica , ti rendi conto di ciò che hai fatto e non ti sembra vero”.

Questo è stato il commento di Mariano Marino ( a destra nella foto)al rientro del tour in bicicletta nell’ex Jugoslavia assieme a tre suoi amici, Juri Battaglia e Fabio Ferraris (a sinistra nella foto) di Sasso Marconi e il veneto Daniele Furlani con cui ha prestato servizio a Sarajevo10 anni fa, come alpino in missione di pace.

Il quartetto in 13 giorni ha pedalato per più di 2000 chilometri lungo un percorso degno dei pellegrini più pieni di abnegazione dell’anno 1000. E infatti il percorso , iniziato a Bologna, li ha portati , toccando Sarajevo e Medjugorie, a Roma alla basilica di San Pietro in Vaticano.

“E’ stato molto faticoso,” continua Mariano, “ma anche vero, intenso, significativo, emozionante e, per me, anche un piacevole amarcord di quando, giovanissimo militare, prestavo servizio proprio a Sarajevo. Dove c’era la nostra base ora c’è una ambasciata americana. La gente di Sarajevo ha comunque dimenticato la guerra. Non si parla più di quel passato”.

Alla domanda se tutto è andato liscio, precisa: “Il caldo ha molto pesato. Quando la temperatura raggiunge i 35 gradi il fisico fa fatica a reidratarsi correttamente.” Mariano è un esperto dietista, laureato in questa specializzazione e segue anche alcuni atleti professionisti. “Invece bisognava pedalare perché la tabella di marcia prefissata e il ritmo dovevano essere rispettati”.

Il professionista della alimentazione illustra poi la ‘dieta del pellegrino estivo ’: colazione abbondante con latte, cereali, yogurt, toast, pane burro e marmellata. Ristori in sella durante la giornata con panini, barrette , sali minerali e tanta acqua. Durante le due o tre soste a giornata, frutta e verdura. Alla sera una cena che recuperi anche il pranzo, a base di carne, pesce e verdura. Infine il gelato.

Mariano poi si abbandona ai commenti e ricorda la tappa nei boschi della Croazia ancora minati: “ Grazie al navigatore abbiamo imboccato le strade giuste e sempre grazie al navigatore abbiamo continuato per i sentieri opportuni. Dopo i boschi c’era infatti un campo immenso che non offriva alcun punto di riferimento. Per fortuna avevamo il navigatore altrimenti ci saremmo persi. E’ stata dura…”. Poi continua: “Mio fratello, che lavora negli Stati Uniti, seguiva le nostre imprese dal tuo blog. Ne era entusiasta”.

Fabio e Mariano poi riguardano la cartina con un occhio al percorso fatto, ma con il secondo, quello con il maggior numero di diottrie, indagano il futuro. “La prossima meta potrebbe essere ‘Capo Nord’ o la Patagonia e perché no i due Poli attraversando le Americhe. Ci vorrebbero sponsorizzazioni ,“ commentano speranzosi.

Poi Fabio ritorna al passato prossimo jugoslavo e dice: “ Lo rifarei anche subito. E stato divertente, una cosa diversa dalla solita vacanza. Stimolante il contatto diretto con la gente. E ti metti alla prova: in certi momenti si raschia il barile, non ne hai più, se non la forza di volontà e la scommessa con te stesso che non puoi perdere”. Juri Battaglia, alla sua prima esperienza di questo tipo, si è dichiarato entusiasta: "Ho conosciuto tante persone e la compagnia di questi amici mi ha fatto sfidare la fatica senza risentirne. Non ho dubbi, lo rifarei, anzi farò certamente il prossimo viaggio".

A settembre è in programma la ‘festa del rientro ’ e chissà che il quartetto non annunci la decisione sulla meta del 2012 e gli sponsor che li sosterranno.



Le foto testimoniano alcune delle tappe dei 'pellegrini'. La prima l'arrivo a Roma, l'ultima il rientro a Sasso Marconi di Mariano e Fabio.

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