mercoledì 25 maggio 2011

il vicesindaco di Sasso Marconi Marilena Lenzi difende il Comune sui finanziamenti alla scuola.


“Non è vero che il Comune ha riequilibrato in ribasso il suo contributo per la scuola. La giunta comunale, ben conoscendo lo stato di disagio in cui versa la scuola, ha riconfermato, unica voce di bilancio non variata rispetto lo scorso anno, lo stanziamento di 21.000 euro per il capoluogo e 12.000 per Borgonuovo a sostegno dei progetti didattici dei due istituti”. E’ la precisazione del vicesindaco di Sasso Marconi con delega per la scuola Marilena Lenzi a seguito delle dichiarazioni con cui il dirigente scolastico Guglielmo Cuppi spiegava la ragione della richiesta di un contributo volontario di 30 euro per ogni famiglia con studenti nel capoluogo, a sostegno della futura attività didattica progettata dalla sua scuola. L’assessore Lenzi va oltre e spiega che se c’è un problema è generato dalla scuola stessa che non ha saldato, nonostante il piano di rientro proposto dalla scuola stessa, il debito di 75.000 euro verso il Comune per i pasti erogati agli insegnanti. “Il costo di tali pasti è a carico del Ministero, ma il Comune anticipa al gestore della mensa la cifra necessaria in attesa che la scuola riceva dal Ministero l’importo. Quando l’amministrazione scolastica lo riceve deve quindi trasferirlo al Comune. Il debito della scuola di Sasso Marconi è giunto a 75.000 euro e l’amministrazione scolastica si era impegnata in un piano di rientro che prevedeva tre pagamenti: uno nel dicembre 2010 e gli altri in giugno e in dicembre dell’anno in corso. Stesso impegno si è presa la scuola di Borgonuovo che ha mantenuto il programma di rientro, mentre Sasso Marconi no”. Alla precisazione che l’attività didattica ha un valore superiore a quello dei debiti della mensa , l’assessore spiega ancora. “Il blocco non è una nostra volontà che è quella di rassicurare comunque le famiglie che gli impegni presi saranno mantenuti. Le difficoltà sono generate dai Revisori dei Conti che escludono versamenti a favore di un ente che è debitore verso il Comune. I parole povere, non si può pagare, per una logica elementare, un ente che ti deve dei soldi”.

E in merito alla lettera con richiesta di un contributo alle famiglie, la Lenzi chiarisce: “E’ una scelta della scuola che vuole evidentemente migliorare la propria offerta e qualità di servizio. Una scelta loro che mi auguro dia i frutti sperati”.

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