venerdì 29 aprile 2011

Ripina al 'macete' ad opera di cinesi

Nelle prime ore del mattino, tra Bologna e Prato, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna hanno catturato una banda di rapinatori cinesi, eseguendo 4 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale Ordinario di Bologna.

I provvedimenti sono il risultato di un’attività investigativa per una rapina perpetrata a Bologna nel novembre 2010 in danno di un’attività commerciale gestita da cittadini cinesi.

Intorno alle 20 del 6 novembre scorso i militari del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Bologna traevano in arresto il cittadino cinese BIAO Ten Zhi, fermato poco prima da due coraggiosi passanti di origine rumena, regolarmente residenti in Italia, che lo avevano seguito, dopo averlo visto sfilarsi un passamontagna dal volto, mentre usciva da un laboratorio tessile ove era stata appena consumata una rapina.

L’arrestato veniva trovato in possesso del passamontagna in questione (una calzamaglia con dei buchi all’altezza degli occhi), di un “machete” di rilevanti dimensioni con copiose tracce di sangue e di un paio di guanti bianchi e grigi, anch’essi macchiati di sangue.

Si appurava poi che pochi minuti prima presso il laboratorio tessile denominato “H L First Fashion”, di cui sono titolari dui coniugi cinesi, era stata perpetrata una rapina ad opera di sconosciuti, travisati con passamontagna armati di una pistola e di machete: i malviventi erano fuggiti asportando la somma contante di circa 5.000 euro.

Gli sconosciuti avevano agito con particolare efferatezza, legando ai polsi la figlia minore dei titolari, nonché lo stesso genitore, ferendo seriamente quest’ultimo. Il malcapitato, dimesso in un primo tempo dal nosocomio con una prognosi di 20 giorni, il giorno successivo, tuttavia, per l’aggravarsi delle condizioni generali di salute a causa delle percosse subite, veniva nuovamente ricoverato per seri danni a livello renale, tanto da prospettarsi l’eventualità di una dialisi se non, addirittura, di un trapianto di rene.

Sul posto della rapina veniva rinvenuto un palanchino in ferro tipo “piede di porco”, un consistente numero di fascette di plastica in genere utilizzate per legare i polsi delle vittime, un altro paio di guanti, un rotolo di nastro adesivo e vari passamontagna.

Dalle indagini esperite dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, si è accertato che la rapina è stata commessa da 7 malviventi oltre a ZHOU Xiaorong; 8 persone in tutto, delle quali due armate di coltello tipo “machete” ed una armata di pistola di tipo semiautomatico.

Attraverso l’analisi dei filmati del sistema di video-sorveglianza interna al negozio, dalla testimonianza resa da un testimone, nonché attraverso ulteriori attività tecniche, si è giunti ad un quadro indiziario che ha permesso di accertare gravi elementyi di colpevolezza a carico dei cittadini cinesi ZHOU Xiaorong, dettaXiao Li “ e “Anna”, LIN Haihang, XUE Xiao, detto “A long”, e SHI Wen, dettoYang Jing” o “Occhiali”.

Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, la stessa sera della rapina, la cittadina cinese ZHOU Xiaorong dapprima effettuò una “ricognizione”, suddivisa in due fasi, all’interno del negozio, dando poi il “via libera” agli altri correi nel frattempo posizionatisi nelle vicinanze. Durante l’atto criminoso, la donna attese al di fuori del locale, appostandosi alla fine della strada e ricongiungendosi al gruppo dopo il colpo.

Più in dettaglio, alle ore 20:11 del 6 novembre 2010, i primi rapinatori hanno fatto irruzione nel negozio, portando a conclusione la rapina alle successive 20:20. Dall’analisi dei filmati si è accertato, inoltre, che i rapinatori si sono mossi del locale con grande disinvoltura e padronanza dei luoghi, dando la sensazione di aver accuratamente pianificato il colpo, senza lasciare nulla al caso. Il LIN Haihang è entrato per primo nel negozio, impugnando una pistola di tipo semiautomatico e dirigendosi verso il bancone ove due commessi erano intenti a giocare al computer. Subito dopo, sono entrati gli altri rapinatori che hanno impegnato i corridoi del locale e si sono diretti verso il bancone.

Sono in corso ulteriori attività investigative per l’individuazione degli altri complici e determinare le supposte responsabilità degli arrestati in relazione ad altri analoghi delitti.


Informazione del comando provinciale Carabinieri.

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