mercoledì 23 marzo 2011

Andrea Defranceschi denuncia disorganizzazione e sprechi nella gestione sanitaria in Appennino.


“Colpe mediche, disagi a più non posso per pazienti e famigliari, strutture appena inaugurate già da rifare. Che sta succedendo alla sanità sull'Appennino bolognese?” chiede Andrea Defranceschi in un'interrogazione alla Giunta Regionale emiliano-romagnola.

“Da mesi ormai assistiamo alla quotidiana uscita di notizie che coinvolgono, e purtroppo sempre negativamente, i nosocomi e gli ambulatori dei Comuni sull'Appennino”, spiega il capogruppo del movimento Cinque Stelle, “al poliambulatorio di Vado a Monzuno ci sarebbero gravi disagi e carenze strutturali che comportano l’effettuazione di prelievi ai pazienti persino lungo i corridoi della struttura; a Vidiciatico, nel Comune di Lizzano in Belvedere, l'Ausl avrebbe già stabilito di chiudere il Centro di prelievo del sangue, già limitato nelle attività a una sola apertura settimanale; a Vergato, deve una signora è deceduta inspiegabilmente dopo un intervento all’anca, dopo pochi mesi dall'inaugurazione della nuova struttura, nelle sale operatorie vanno già sostituite le porte e il sistema di trattamento dell'aria”.

La richiesta e l’auspicio è quindi che l’Appennino non venga abbandonato.

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