giovedì 6 gennaio 2011

Il colpo di sperone di Zunarelli sulla tangenziale di Vado

Sveglia, che è notte

sulla Tangenziale di VADO!

(Lettura del volantino n. 8 del gruppo consiliare pd di Monzuno)

Che non fossero in grado di amministrare era stato decretato dagli elettori ma dalla lettura del volantino si può dedurre che faticano anche a fare una decente opposizione.

L’entusiasmo con cui affrontano la vicenda Tangenziale – ormai si tratta di una novella dal sapore kafkiano – conferma, e più passa il tempo più risulta chiaro a tutti, che la Tangenziale non la volevano, gli era andata di traverso!, esattamente come non la volevano quelli che oggi amministrano il Comune. Nonostante circa due anni fa tutti i soggetti istituzionali “coinvolti” (Regione, Provincia e Comune) avessero affermato in assemblea pubblica (15 luglio 2008) la scelta della Tangenziale (utilizzo del tratto autostradale dimesso come strada provinciale tangenziale), esattamente come avevamo previsto, nessuno muove un passo, anzi un piede, che dio ce ne guardi neppure un dito per avviare l’attuazione di quanto convenuto. E tutti d’accordo, a destra come a sinistra, ad alzare con impegno cortine fumogene per vedere se si trovi in giro qualche gonzo che creda ancora alle panzane.

Recita il volantino “PIU’ CHE IL PERCORSO STRADALE IN SE’, LA TANGENZIALE E’ IMPORTANTE PER LA REALIZZAZIONE DI TUTTE QUELLE OPERE ACCESSORIE PREVISTE DAL “ PIANO DI FATTIBILITA’” CHE L’AMMINISTRAZIONE PRECEDENTE AVEVA REDATTO”.

Giova ricordare che il Piano di fattibilità non è mai stato definito trattandosi in realtà di uno studio, abortito prima della conclusione, di valutazione di vantaggi e svantaggi conseguenti 1) l’utilizzo o 2) la demolizione del manufatto dismesso; studio che la OIKOS concluse frettolosamente la sera del 15 luglio 2008 con un salomonico giudizio di equivalenza, cosicché chi non era d’accordo poté accedere alla scelta di utilizzo del manufatto in funzione di Tangenziale. Scelta che la frazione aveva indicato assai prima dell’incarico professionale alla società. In ogni caso, quelle indicazioni di massima avrebbero dovuto trovare riscontro negli strumenti di pianificazione (destinazioni urbanistiche) previo accordo con la Provincia (delega regionale di gestione dell’urbanistica), con l’autorità di Bacino del Reno (Parco fluviale) e con il Parco di Montesole. Pare che nessuno si sia fatto carico di verificare o “ridisegnare” nel PSC (Piano Strutturale Comunale) o nel PSIC (Piano Strutturale InterComunale) le funzioni di miglioramento e riqualificazione dell’abitato di Vado e dei dintorni a seguito della scelta di dare corso all’utilizzo del manufatto autostradale.

Il raccordo fra la Tangenziale e le opere accessorie non è una trovata ma un collegamento diretto e strategico. Notoriamente un flusso continuo di traffico produce inquinamenti; lo spostamento fuori dall’abitato, lo dimostrano rilievi effettuati sullo spostamento del traffico autostradale in galleria, migliora le condizioni di vita dei residenti e, certo per ultimo, incrementa il valore degli immobili perché ne migliora la fruibilità. Se si utilizza la tangenziale il paese può trarne un più ampio giovamento armonizzando, in una previsione concordata con i cittadini, interventi strutturali sugli spazi urbani; se non si utilizza la tangenziale il paese deve fare i conti con tassi di inquinamento più elevati o, in certe occasioni, molto più elevati; lo stesso parco fluviale – che dovrebbe comprendere il tratto fluviale almeno fra i due punti di connessione con l’attuale strada provinciale - potrebbe essere fortemente limitato ad alcuni interventi di pulizia e manutenzione ordinaria del fiume e poco altro.

Romano Zunarelli Monzuno(BO) 20 dicembre2010

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