venerdì 12 novembre 2010

Sciopero alla Publicenter di Rioveggio


Presidio, ieri mattina, ai cancelli della Publicenter di Rioveggio per uno sciopero di tre giorni indetto per protestare sulla scelta dell’azienda di prolungare il lavoro anche il sabato mattina. Il polo produttivo occupa circa 140 addetti e vi si producono tessere e card. La direzione, richiamando la possibilità di flessibilità dell’orario prevista dal contratto di lavoro della categoria, ha indicato il prolungamento di orario per rispondere alla necessità di un picco produttivo. La scelta ha però suscitato una reazione sindacale poiché è in corso nell’azienda la cassa integrazione. “E’ assurdo che qualcuno lavori in più mentre altri sono in cassa integrazione”, raccontano all’unisono i quattro componenti della RSU, Domenico Giannarini, Simone Querzola, Marco Zanetti e Andrea Brusori. “Non siamo contrari alla flessibilità dell’orario, ma non vogliamo lavorare in più mentre altri non lavorano affatto”. Luca Simonazzi della Cgil Bologna aggiunge: “Se avessimo potuto contrattare le modalità per affrontare l’esigenza di maggior produzione, avremmo chiesto l’eliminazione del sabato lavorativo a vantaggio di una restrizione di cassa integrazione. L’azienda applica la cassa integrazione da due anni anche, in alcuni periodi, con 40 unità la settimana. La scelta di prolungare lo sciopero a tre giorni, oggi venerdì, sabato e domenica, è stata voluta per impedire all’azienda di recuperare il lavoro di oggi, sabato o domenica”. Si è voluto insomma impedire all’azienda di rispondere comunque al picco di richieste. La produzione dovrà quindi essere fatta durante l’orario di lavoro settimanale. I lavoratori hanno avuto la solidarietà e il pieno appoggio del segretario del circolo PD di Monzuno, Francesco Manieri che ha partecipato al presidio: “La Publicenter è una realtà assolutamente importante ed è altresì importante che i lavoratori abbiano deciso di non sottostare a certe imposizione”, ha detto. “Valuteremo ulteriori iniziative contro questo nuovo modo di fare impresa, ormai ufficializzato anche grazie all'approvazione del ‘collegato lavoro’ e dopo gli accordi di Pomigliano”. La vicenda è stata naturalmente affrontata anche dal sindaco di Monzuno Marco Mastacchi che ha avuto un contatto diretto con la proprietà : “ Abbiamo fissato un secondo incontro” ha detto . “Mi auguro di poter ricomporre la vicenda anche favorendo un incontro fra le parti”.

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