“Fate una pasta d’ova e di farina,/ e riducete rimenando il tutto / in una sfoglia, ma non troppo fina, / uguale, soda e, sul taglier pulito, fatene tagliatelle larghe un dito ….”. Con questi versi Lorenzo Stecchetti celebrava l’arte, tutta bolognese, di fare le tagliatelle e con questo spirito diciassette volonterosi, tra cui l’assessore Adriano Dallea, hanno partecipato al corso organizzato dal comune di Sasso Marconi dal titolo ‘Impariamo a fare le tagliatelle’. Altre quaranta (essendo gli iscritti al corso ben 57) hanno dovuto aspettare i turni successivi. Il grande successo di questa iniziativa la dice lunga sull’entusiasmo che la cucina tradizionale bolognese sta riscuotendo. Fra le finalità anche quella di riscoprire un modi mangiare più genuino e casalingo e quindi più sano perché meno soggetto a interventi finalizzati alla conservazione nel tempo. I partecipanti si sono subito assoggettati alle direttive del pool di insegnanti scelte tra le brave casalinghe di Sasso Marconi. Ida Bortolotti, una di queste, ha commentato: “La tagliatella è uno dei grandi e semplici piaceri del palato e se sei bolognese devi saperla fare”. Anna Pasquini ha recentemente insegnato anche a due gruppi, uno di inglesi di Helston, una di francesi di Sassenage in occasione degli scambi di gemellaggio. “Sono stati gli inglesi più appassionati e porteranno questa tecnica anche nel loro paese. I francesi si sono dimostrati meno attratti”. Rina Degli Esposti, la terza insegnante, ha detto: “Ho imparato in famiglia fin da bambina. Mia madre mi metteva in piedi su una sedia perché potessi arrivare al tagliere”. Tra gli allievi anche alcuni uomini. Claudio Rubini commenta: “Mia madre è bravissima, mentre mia moglie no. Ho pensato di imparare”. E la moglie Lucia Mantegna aggiunge: “Mia madre è siciliana come me. Venendo a vivere qui è necessario che io impari”. L’assessore Dallea si limita a precisare: “Sono buone. Merita di saperle fare”. Raffaela Donati, del centro di educazione alimentare che organizza il corso, punta l’attenzione sul recupero della tradizione caratteristica di Bologna: “Bologna è sinonimo di tortellini e tagliatelle”. E infatti Alessandra Massa aggiunge: “Se non imparo mi sento bolognese di serie B”. Anche una eritrea tra le aspiranti ‘sfogline’: “Voglia imparare perché mi piace cucinare. La cucina bolognese è internazionalmente nota”, dice Fishaye Lemlem mentre con estrema cura lavora il suo impasto. Lucia Mazza, farmacista a Sasso Marconi: “So già farla. Spero di migliorarmi”. L’assessore Silverio Ventura, nella foto con Cristina Fabris, ha voluto essere presente per osservare i corsisti.La ' lezione' si è conclusa con un assaggio di tagliatelle preparate da Pina Marzocchi, condite con il suo ragù.
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