“Non è colpa nostra. Oltre che lavoratrici, siamo mamme e i nostri figli mangiano qua”. Le cuoche della mensa di Sasso Marconi replicano così, con le lacrime agli occhi, alle innumerevoli critiche seguite al rinvenimento di alcuni pezzi di vetro nei piatti dei ragazzi che utilizzano il servizio. “Il tipo di vetro non appartiene ad alcun contenitore da noi utilizzato. Le uniche bottiglie sono quelle dell’olio e dell’aceto, ma sono di colore scuro. I piatti e i bicchieri sono usa e getta e gli altri contenitori sono di lamiera. L’unica spiegazione è quindi che i vetri fossero nella confezione del pomodoro o nel sale. Non vogliamo essere il capro espiatorio per colpe non nostre. Vogliamo conservare il nostro posto di lavoro poiché abbiamo avuto sempre attestati di merito, specialmente dai medici dellAusl”. Le cuoche vogliono la verità vera sulla vicenda. Intanto gli uffici comunali sono già all’opera per formalizzare la richiesta di soluzione del contratto che affida la mensa scolastica di Sasso Marconi all’attuale gestore. La motivazione è la verifica che il 30 settembre scorso alcuni piatti forniti ai bambini della scuola dell’obbligo erano conditi con pomodoro e pezzi di vetro. “Stiamo procedendo celermente per arrivare a formulare una proposta di risoluzione del contratto. Stiamo valutando tutti gli aspetti tecnico giuridici”, ha precisato il direttore generale del Comune di Sasso Marconi Cati La Monica. Il sindaco Stefano Mazzetti e l’assessore all’Istruzione Marilena Lenzi hanno motivato la decisione di risolvere con l’attuale gestore dicendo: “Il nostro primo impegno è far sì che le famiglie possano continuare a mandare con tranquillità i figli alla mensa della scuola”. Il Dirigente Scolastico Guglielmo Cuppi ha aggiunto: “La commissione mensa, composta da rappresentati di tutte le componenti interessate al servizio, valutate le risultanze degli esami dei reperti e le testimonianze dei genitori e dei docenti, all’unanimità ha chiesto di cambiare la gestione della mensa per ricostituire un rapporto di fiducia fra gestori e utilizzatori della mensa”.
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