Siluro sfortunato

E’ stato decisamente ‘sfortunato’ il pesce siluro del peso di ben 105 chilogrammi e della lunghezza di oltre 2 metri, pescato nel laghetto del Piccolo Paradiso. Il pesce, il cui pasto quotidiano sottraeva un notevole numero di prede ai pescatori del lago e per questo soggetto a una taglia a favore di chi lo avesse tolto di mezzo ‘vivo o morto’, aveva evitato per ben due anni con astuzia tutte le trappole dei numerosi ‘bounty killer con canna e guadino’ che gli hanno dato la caccia. A ‘fregarlo’ una conosciutissima esca di ‘pastone cotto’ formato da palline di pesce secche con allarme sonoro, orientato per una profondità di 2 metri e trentacinque centimetri, utilizzato durante una gara di pesca ‘alla carpa’. A incrociare involontariamente la propria canna con l’ormai ‘mitico siluro del Piccolo Paradiso’ è stato Alberto Verbano. In una bella mattinata di sole era impegnato a pasturare per avvicinare le carpe alla sua esca quando ha ricevuto uno strappone incredibilmente forte. Ha subito capito di aver incrociato una preda imprevedibile. E’ accorso a dargli una mano il gestore del laghetto Francesco Randazzo che avendo capito, a sua volta, di essere di fronte alla tanto agognata preda ha affiancato il fortunato pescatore in un duello di forza e di astuzia per stancare il siluro che li ha visti impegnati per oltre un’ora. Poi la grande sagoma è affiorata mostrando tutta la sua enorme mole. Francesco, per assicurasi di non perdere la preda che non era ovviamente trascinabile fuori acqua con il guadino, armato di soli guanti da muratore, si è gettato in acqua e lo ha spinto fuori dal lago a forza. Alberto ha ovviamente vinto la gara di pesca che gli ha fruttato 250 euro, cui ha aggiunto i 200 della taglia del ‘fuorilegge’ del lago. Soddisfattissimo Francesco poiché presume che il rifornimento periodico di pesce a favore dei pescatori vada ora a buon fine.