domenica 18 luglio 2010
A Rimini per morire
“Tutti i ricordi che ho di mia figlia sono belli: era sempre sorridente, amava la vita e credeva nell’amore. Starle vicino era un privilegio per tutti, non solo per me”. E’ la risposta di Claudia, alla domanda di quale è il ricordo più bello lasciato dalla figlia Maria Elena Girolami, vittima di un incidente stradale a Rimini. Poi la mamma, schiacciata dal peso del dolore, ripercorre, quasi guardasse una proiezione nel vuoto, il ricordo della notizia dell’incidente: “Ero al supermercato quando ho ricevuto una telefonato dal 118 che mi informava dell’incidente. Mi rassicurava dicendo di stare tranquilla, ma mi chiedeva di raggiungere l’ospedale sulla riviera. Ho lasciato tutto, ho preso l’auto e mi sono avviata con il cuore in gola e una fretta pazza di arrivare per tacitare le mie paure. Poi la mazzata della verità: tutto era già accaduto. Poco dopo è arrivato anche l’altro mio figlio, Alberto, e anche per lui è stata l’atroce constatazione dell’irrimediabile ”. I nonni Maria Rosa e Carlo cercano una spiegazione dell’accaduto e raccontano come Elena ed Alberto fossero cresciuti con loro: “La mamma, rimasta sola perche un male incurabile le ha portato via il padre dei suoi due figli, doveva lavorare e i ragazzi venivano da noi. Averli era un piacere. Erano bravi. Elena era una bambina coscienziosa e il ragazzo si è sempre dimostrato più maturo della sua età ”, racconta nonna Rosa a rimarcare quanto quell’incidente le ha portato via. Poi pone l’accento su come il sacrificio di tutti avesse trovato un appagamento nel buon comportamento dei due ragazzi “Alberto sta per terminare il triennio universitario e Maria Elena aveva ottenuto la maturità liceale e stava valutando a quale facoltà iscriversi”, racconta la nonna. “Noi avremmo gradito si iscrivesse a Farmacia, ma lei era orientata verso corsi per logopedista e stava valutando le offerte delle facoltà di Ferrara e di Modena. Maria Elena frequentava il suo ragazzo da pochi mesi e l’intesa era totale. Ognuno di loro aveva conosciuto la famiglia dell’altro quasi mirassero a un impegno concreto. La nostra nipote aveva ottenuto la patente di guida, ma non azzardava ancora impegnarsi in lunghi tragitti. Spesso l’accompagnava la madre”. Infine il grande interrogativo. “ Avevano pensato di andare in auto, poi hanno optato per la moto. Chissà, forse poteva succede ugualmente”. Poi concludono rassegnati: “Ognuno ha un destino già segnato”. Nel 2002, in occasione della visita a Monte Sole del presidente della Repubblica tedesca Johannes Rau e della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, Maria Elena Girolami, allora undicenne, fu scelta a fare da testimonial dei bambini di Marzabotto. Durante la cerimonia i due presidenti baciarono la bimba e fu un gesto molto apprezzato perché significò la riconciliazione fra i due paesi davanti alle nuove generazioni.
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