mercoledì 3 marzo 2010

Il ritorno di Mauro Talini


Mauro Talini, il ciclista diabetico insulinodipendente che ha percorso in solitaria 9286 km dalla Bolivia fino a Ushuaia (la punta dell’Argentina), è rientrato in Italia. All’aeroporto Marconi di Bologna, ad attenderlo, oltre alle religiose dell’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus di Sasso Marconi, di cui Mauro è socio, tanti amici e i tanti suoi estimatori, fra cui i ciclisti Over 70 di Giancarlo Maini, che vedono nella sua impresa, al limite dell’impossibile, un incredibile esempio sportivo e umano. Inoltre, il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti che ha già impegnato il Comune a sostenere il progetto all’origine dell’impresa . Mauro ha intrapreso la sua incredibile avventura intatti con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul progetto ‘La Città della Speranza’ a Riacho Grande, San Paolo, una zona molto povera del Brasile dove operano le Missionarie e i Missionari dell’Immacolata Padre Kolbe. La città della Speranza ha già una prima struttura di accoglienza ed è diventata un punto di riferimento per tutte le famiglie che vivono nella zona di Riacho Grande. Il centro non è però in grado di rispondere a tutte le esigenze di una vasta area, come quelle di carattere sanitario e di formazione al lavoro. La sfida di Mauro Talini vuole sviluppare la raccolta fondi destinata a continuare la realizzazione del progetto. La sua impresa iniziata il 1° dicembre del 2009 e negli 80 giorni di trasferimento (65 di pedalate e 11 trascorsi nei centri delle Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe ) l’atleta diabetico insulinodipendente ha percorso 9286 km di cui 550 di sterrato. Nei suoi spostamenti ha dovuto riparare 17 forature e ha consumato 4 coperture di gomme. In migliaia hanno seguito il ciclista sul suo blog, sul gpsweb, su facebook e youtube. Mauro ce l’ha fatta, non si è arreso nonostante le difficoltà della sua patologia e la complessità del viaggio, continuando a dimostrare che il ‘diabete non è un limite’ e che la solidarietà moltiplica le forze. La sua impresa fa parlare anche il mondo della medicina: in molti erano convinti che nelle condizioni di Mauro non fosse umanamente possibile una tale grande prova di forza fisica.

1 commento:

  1. ciao Mauro..sono roberto conti,uno dei due motociclisti che ci siam trovati sulla tua stessa strada in argentina.complimenti ...perche' le persone"normali"non sanno la vera difficoltà di un viaggio del genere.GRANDE. Ciao

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