Prosegue la caccia alla volpe. La Provincia ha infatti approvato il 23 marzo il ‘piano di controllo quinquennale (2010-2014)’ che prevede la continuazione dell’attività di controllo sul ‘canide’, fino all’abbattimento di 200 unità, al fine di contenere i danni che il piccolo selvatico produce. L’approvazione del piano è stato sottoposto al vaglio dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ha presentato le proprie osservazioni al piano. Nella illustrazione del provvedimento è stato sottolineato come, nonostante i danni da volpe nel periodo 2000-2008 siano stati contenuti ( 49.125,34 euro) e gli abbattimenti siano stati consistenti ( 4016 capi), la Provincia ha deciso di proseguire nell’attività di controllo per ‘prevenire e limitare i danni agli animali di bassa corte come galline e faraone, spesso non denunciati dai proprietari dei pollai, tutelare la naturale riproduzione della fauna selvatica stanziale in taluni ambiti protetti e nelle zone di riproduzione, ridurre la presenza di tane scavate negli argini pensili dei corsi d’acqua di pianura (come fanno le nutrie) e scongiurare in questo modo la formazione di fontanazzi e l’indebolimento strutturale dell’argine’. I mezzi approvati per gli abbattimenti sono trappole a cassetta , il fucile e la carabina, i cani da tana e da seguita. Giuseppe Sabbioni, consigliere provinciale del Pdl, ha sottolineato come, a suo giudizio, il piano di controllo è frutto di un apprezzabile compromesso fra le esigenze di contenere i danni arrecati agli agricoltori, alla riproduzione della fauna selvatica cacciabile ed agli argini dei corsi d’acqua e non compromettere la conservazione della popolazione delle volpi.
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