sabato 27 febbraio 2010
Malmenato e derubato davanti al portone di casa.
Rientra a casa dopo un passaggio al bar con gli amici, poi alla sala scommesse per tentare la fortuna contando sulle prodezze dell’Inter ma viene aggredito alle spalle, malmenato, derubato e lasciato a terra in una pozza di sangue. L’inattesa e sconvolgente avventura è capitata ad Athos Guizzardi di Sasso Marconi. L’uomo stava aprendo il portone d’ingresso della sua abitazione in Viale Nuovo a Sasso Marconi intorno alle 20 quando è stato colpito al capo fino a fargli perdere i sensi e derubato del contante e delle cedole delle sue scommesse. Athos, recuperate le forze, è poi riuscito ad alzarsi e a raggiungere l’abitazione dove pochi minuti dopo è arrivata la compagna Patrizia assieme alla figlia Jessika. Lo hanno trovato in stato confusionale mentre si lavava il viso coperto di sangue. Si sono immediatamente rese conto della gravità e hanno chiamato il 118. All’ospedale Maggiore i medici hanno rilevato la gravità delle ferite e, dopo una TAC, hanno accertato che fortunatamente non c’erano fratture al capo, nonostante la violenza con cui erano state inferte le percosse. “Non ho potuto vedere chi mi ha aggredito e in quanti erano”, spiega Athos. “Sono stato preso di sorpresa e probabilmente fin dalla prima botta al capo ho perso i sensi. Non ricordo nulla, neppure di essere salito in casa per tentare di tamponare l’uscita del sangue. Ricordo soltanto quando sono stato sottoposto al controllo dei medici che con una velocità encomiabile mi hanno sottoposto immediatamente a una numerosa serie di esami. Sono arrivati ad una diagnosi, fortunatamente non grave, in pochissimi minuti. Questa è per me l’occasione di ringraziarli. Avrei potuto morire e ciò che più mi turba è pensare che avrei lasciato cinque figli, di cui la più piccola ha meno di due anni e mezzo”. Guizzardi racconta poi di essere stato derubato del solo contante e ipotizza di essere stato visto quando lo ha estratto dalla tasca. “Vedendo che la quantità era interessante avranno pensato di fare il colpo e stranamente non hanno preso né il mio anello al dito né la catena al collo che pure hanno un buon valore”. L’aggredito ha poi spiegato di fare per professione il distributore di quotidiani e riviste in tutta Italia: “Spesso mi trovo in città lontane e quindi ho la necessità di contante per affrontare qualsiasi necessità e ogni imprevisto. Porto quindi abitualmente da sempre con me una somma che si aggira dai due ai tremila euro”. I Carabinieri di Sasso Marconi stanno svolgendo le indagini per individuare i responsabili dell’aggressione.
Nessun commento:
Posta un commento