L’eccidio di Monte Sole fu un’insieme di stragi compiute dalle truppe naziste tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 nel quadro di un’operazione di rastrellamento di vaste proporzione diretta contro le formazioni partigiane. La mattina del 29 settembre quattro colonne delle truppe naziste accerchiarono e rastrellarono una vasta area compresa tra le valli del Setta e del Reno. Da Pioppe, da Rioveggio, da Grizzana e da La Quercia le truppe si mossero all’assalto di abitazioni, cascine, scuole facendo terra bruciata di tutto e di tutti. A Casaglia di Monte Sole la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa raccogliendosi in preghiera. I tedeschi irruppero uccidendo con una raffica di mitra il sacerdote don Ubaldo Marchioni e tre fedeli. Gli altri vennero condotti in fila al cimitero e trucidati. A Cerpiano i nazisti radunarono le persone presenti, tra cui 20 bambini dell’asilo con tre maestre, dentro la piccola chiesa. Dopo aver chiuso le porte gettarono dentro le bombe a mano. In molti morirono sul colpo, altri feriti furono lasciati nella loro dolorosa agonia. Una suora, Antonietta Benni, si salvò perché si finse morta e in seguito potè raccontare il dramma di quella povera gente. I casolari furono tutti setacciati e coloro che si trovarono sulla strada dei militari furono uccisi. Alla fine della rappresaglia erano stati uccisi oltre 750 civili per la maggior parte bambini , donne e vecchi.
Per essere più precisi correggerei la frase iniziale così: l’eccidio di Monte Sole fu un’insieme di stragi compiute dalle truppe naziste con il supporto del regime fascista, delle Brigate Nere e del capo del Fascio di Marzabotto, tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 nel quadro di un’operazione di rastrellamento di vaste proporzione diretta contro i civili in una zona dove erano presenti formazioni partigiane.
RispondiEliminaCosì mi sembra più in linea con i fatti che ho richiamato anche in un precedente post (http://notiziefabbriani.blogspot.com/2010/02/il-film-di-diritti-fa-parlare.html ) cortesemente pubblicato da Fabbriani.
Cordialità
Stefano Muratori