domenica 7 febbraio 2010
Arcotronics in crisi ?
Nubi nere, cariche di pioggia, si stanno avvicinando al cielo dell’Arcotronics. La direzione aziendale sta premendo per l’avvio della cassa integrazione per ‘stato di crisi’ e non la prosecuzione di quella per ristrutturazione già in vigore. La brutta notizia è uscita da un incontro che si è tenuto a margine della visita del viceministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso, a Sasso Marconi per incontrare i lavoratori Arcotronics davanti al cancello dello stabilimento. Dopo l’incontro con gli operai Urso si è recato in Municipio per il confronto con l’assessore regionale Duccio Campagnoli, le rappresentanze sindacali e il sindaco Stefano Mazzetti. La novità ha messo in chiaro il perchè l’azienda non ha ancora formulato la richiesta di prolungamento della cassa integrazione per ristrutturazione e non ha ancora onorato il piano di sviluppo industriale. L’avvio dello stato di crisi la libererebbe dell’impegno legato a tale piano e quindi alla ristrutturare del nuovo stabilimento di Pontecchio Marconi che, in base a un accordo sottoscritto nell’aprile del 2008, dovrebbe ospitare tutte le lavorazioni dell’Arcotronics. Altra brutta notizia è quella che l’azienda è intenzionata a trasferire in Messico una linea produttiva dello stabilimento sassese. “La Regione non ha acconsentito alla richiesta di cassa integrazione per stato di crisi, ma unicamente per riorganizzazione”, si legge in un comunicato dell’onorevole Renzo Raisi e del consigliere regionale Alberto Vecchi, a Sasso Marconi per trovare una via d'uscita. Da parte del governo l'attenzione alla vicenda Arcotronics è alta e se richiesto dai sindacati e dalle Istituzioni sarà aperto un tavolo di lavoro. "Il governo c'è”, ha poi commentato l'onorevole Anna Maria Bernini, portavoce nazionale vicario Pdl e sfidante di Errani in Emilia-Romagna .“Se sarò chiamata dagli elettori a governare la Regione, costituirò una task force con il compito di affrontare le situazioni di crisi, chiamando le parti sociali a concordare un sistema che assicuri non solo la riprofessionalizzazione ma anche la ricollocazione dei lavoratori che perdono il posto. Promuoverò poi con i principali istituti di credito un progetto volto a sostenere le iniziative di autoimpreditorialità dei lavoratori assistiti dagli ammortizzatori sociali che intendano avviare un'attività di lavoro autonomo".
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