Caro Sindaco, a mio parere, non tutti i mali vengono per nuocere.
Già al tuo predecessore, avevo proposto di abolire le luminarie natalizie, prendendo accordi con le parrocchie e con i commercianti.
Ciò al fine primario di ridurre i consumi energetici e dare così un buon esempio di coerenza sulle scelte politiche ambientali.
Inoltre per ridare al Natale il senso mistico e non consumistico che dovrebbe avere, anche e soprattutto per i cattolici.
Di fronte a una scelta ragionata e condivisa di questo tipo si potrebbero incentivare iniziative a "costo zero", come i presepi parrocchiali.
Se poi i Commercianti non volessero fare i "micragnosi" , quanto risparmiato si potrebbe devolvere a favore di iniziative di solidarietà internazionale.
Penso ad esempio alla Fondazione di Padre John , alla A.I. Padre Kolbe o alla Fraternitas, che da anni operano localmente.
A mio avviso, occorre cogliere l'attimo e trasformare un "vuoto" in una proposta innovativa.
Auguri , Eros
Vittoria Ravagli si associa:
Sono pienamente d'accordo con Eros e Carmela, penso che indurre a pensare e a far pensare bambini e adulti - evitando sprechi - è solo un fatto positivo per tutti e fa sentire più coerenza tra le parole e i fatti. Mi auguro che la proposta di Eros venga accettata Grazie, saluti cordiali Vittoria
L'assessore Massimo Masetti sostiene:
A ottobre i primi panettoni compaiono sulle scaffalature della grande distribuzione già all’inizio di novembre cominciano gli spot per convincerci a comprare oggetti spesso assolutamente inutili di cui non abbiamo alcun bisogno. Sono un sostenitore della campagna “Natale a Natale” promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar in onda su Radio 2. Sarò banale, sarò scontato, sarò comunista, ma il clima natalizio degli ultimi anni mi ha veramente stufato! Code interminabili sulle strade, gente in preda alla regalomania, disposta a passarti sopra per arrivare ad acquistare chissà quale aggeggio elettronico o quale mostro deforme tanto gradito ai bambini. Sono certo che lo “spirito natalizio” non sia questo. Questo è lo spirito della società del consumo ad ogni costo, è lo spirito della società che consuma per produrre anziché produrre per consumare, è lo spirito della società che ha messo il denaro e la finanza al centro del sistema. Le luminarie non sono altro che un piccolo tassello in un sistema malato che ha perso di vista il suo fulcro naturale: la persona!
Quindi credo che dare un segnale contribuisca al cambiamento. Capisco che è il solito discorso da vetero comunista e non pretendo di operare un cambiamento della società secondo il modello socialista, ho i piedi ben piantati per terra e sono sicuro che la rivoluzione socialista oggi non è praticabile e di sicuro non nascerà dalle luminarie di Sasso Marconi. Credo però che tutti noi dobbiamo avere ben presente un semplice concetto: non possiamo rianimare un sistema economico che ci ha portato in questa condizione e che non ha alcuna prospettiva per il futuro. Un sistema basato sulla finanza dove pochi continuano ad arricchirsi sulle spalle del resto del pianeta, un sistema profondamente iniquo che genera conflitti, un sistema che anche nella crisi non fa pagare il conto ai responsabili ma alle vittime. Oggi siamo all’accanimento terapeutico vogliamo mantenere in vita questo mostro economico-finanziario ad ogni costo! Io continuo a ripetere che l’unica soluzione è uscire a sinistra da questa crisi, lottando per realizzare un sistema che sia più giusto e che sia sostenibile.
Per questo credo che la vicenda luminarie di Sasso Marconi rappresenti un’opportunità per sostenere concetti importantissimi quali la sostenibilità ambientale e la necessità di cambiare rotta rispetto al modello economico attuale. Abbiamo la fortuna (un po’ pilotata devo dire) di vivere in un paese come Sasso Marconi che ancora ha il senso di comunità e lo ha dimostrato anche mercoledì sera durante la Consulta del Sociale dove ho proposto la costituzione di un fondo di solidarietà anticrisi trovando tutti pronti a mettersi in gioco. Credo che molti dei nostri cittadini possano essere terreno fertile per il seme del cambiamento.
Carmela Gardini aggiunge:
caro eros, condivido appieno le tue considerazioni, tanto che da anni nel mio piccolo cerco di divulgare questa opinione, la risposta più vigliacca che ho ricevuto è stata:" ma senza luminarie non sembra neanche natale e ai bambini piacciono tanto!".
anche io penso che il problema organizzativo di quest'anno possa essere utile per fare un salto di qualità, soprattutto in un momento di stretta economica così violento che evidenzia le grandi contraddizioni della nostra società.possiamo cercare anche di chiudere gli occhi, ma le povertà sia materiali che morali sono aumentate anche nel nostro paese e chi fa mestieri come il tuo e il mio e sta in mezzo alla gente lo sa.
per il comune che è meritatamente 17°, non so più in quale classifica, questa tua positiva provocazione potrebbe essere veramente un volano da rilanciare per un vero spirito natalizio.
Il sindaco STEFANO MAZZETI conclude:
E’ vero non tutti i mali vengono per nuocere, ma sempre male fanno, comunque sul valore etico del Natale rispetto al valore di tipo consumistico concordo, si può trovare ilo giusto equilibrio fra l’ immagine della festa e il valore morale della festività, ci stò lavorando, per info la classifica del 17 posto e quella fatta dalla rivista panaroma, fra gli indici c’è anche oltre al livello economico ,il livello dei servizi e la partecipazione alla politica e il il senso di comunità e di apertura verso gli altri, dove credo noi siamo sicuramente fra i primi
Va bene tutto.. e il senso mistico del natale.. e il consumismo.. e la solidarietà..
RispondiEliminaPerò signori.. stiamo parlando di luci di Natale in paese eh.. bei discorsi ma sanno un po' di aria fritta...
e Buon Natale!
Daniele