L’imprenditore di Marzabotto Giorgio Bini è stato assolto con formula piena ‘per non aver commesso il fatto’ dall’accusa di molestie sessuali ai danni della sua ex dipendente Naoual Bouqdib. Il processo si è tenuto davanti alla prima sezione del tribunale di Bologna presieduta da Leonardo Grassi. “La signora” racconta l’imprenditore Bini, “era stata assunta come collaboratrice domestica nel giugno del 2007 su chiamata nominativa e quindi in regola con il permesso di soggiorno. Dopo quindici giorni circa è scomparsa lasciando fra l’altro la porta di casa chiusa con la chiave inserita nella serratura dall’interno. Fummo costretti a togliere la porta dai cardini per potere entrare”, precisa l’assolto per rimarcare che la presenza della donna gli ha creato solo guai. “Contemporaneamente iniziammo la ricerca della collaboratrice scomparsa poiché non avevamo idea di cosa fosse successo. La ricerca si concluse con l’informazione del legale della signora che mi precisava di essere stato denunciato per ‘molestie sessuali’”. Bini si è fatto assistere nell’impegnativo confronto legale dall’avvocato Alfredo Giusti che racconta. “La tesi dell’accusatrice era che il mio assistito avrebbe utilizzato il ricatto del licenziamento per forzarla a soddisfare i desideri libidinosi del ‘padrone’. Asseriva poi di avere ceduto per non perdere il posto di lavoro e di essersi prestata per atti di carattere sessuale”. L’avvocato, piuttosto soddisfatto della sentenza poiché il presidente del collegio giudicante è notoriamente attento e severo, ha aggiunto: “Si è giunti a questa assoluzione non tanto per i testimoni portati dalla difesa, ma perché la signora in più circostanze negli interrogatori e nelle deposizione si è contraddetta in modo palese. Ciò ha tolto ogni dubbio a chi era chiamato a formulare la sentenza. Ora si andrà al confronto di secondo grado se la parte perdente lo riterrà necessario e lo richiederà. Il confronto schiacciante a favore del mio assistito non credo che faccia ricorrere il Pubblico Ministero”. Il legale della signora Naoual Bouqdib, Domenico Maria Atteritano ha spiegato la bocciatura dicendo: “ I testimoni chiamati dalla difesa non hanno confermato l’ipotesi accusatoria su cui si basava la chiamata in giudizio di Giorgio Bini”. Ha poi aggiunto che non vi è l’intenzione di ricorrere in appello.
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