domenica 1 novembre 2009

Allevamento di cani bolognesi a Tole' chiude


Alberto Veronesi, titolare dell’allevamento di cani bolognesi ‘Vignola dei Conti’, cessa l’attività a Tole’ e si propone di trasferirsi all’estero alla ricerca di una situazione migliore di quella in cui si trova ad operare ora. In un comunicato l’allevatore motiva la sua decisione sofferta e non lesina critiche: “Non possiamo continuare a lavorare in perdita. Allevare i cani e rispettare le regole è una missione impossibile”, scrive. “E’ triste, dopo 15 anni di attività svolta nel rispetto delle normative vigenti che si debba chiudere. L’abusivismo e l’ignavia della cinofilia italiana, non permettono la sopravvivenza di economie come le nostre. E’ una grande sofferenza dover rinunciare e disperdere il nostro patrimonio di cani che hanno dato a noi tanto impegno, ma anche tanta gioia e motivazione. Ci siamo impegnati, senza ascolto, per sensibilizzare l’opinione pubblica, la politica e le istituzioni e per dimostrare con i fatti, che è possibile coniugare l’allevamento dei cani di razza con l’utilità sociale, il benessere animale e la strutturazione d’impresa, chiedendo un minimo di adeguamento della normativa esistente e maggiori tutele. I nostri peggiori oppositori sono stati la latitanza di chi poteva regolare la materia e gli egoismi di chi ha tutto l’interesse a mantenere deboli e semi-abusive le attività di allevamento. Il mercato è divenuto quello di ‘internet’, selvaggio, senza regole e controlli. Verificheremo,” conclude amareggiato l’allevatore, “ come ultima ratio, la possibilità di delocalizzare all’estero la nostra attività. Ma allevare il cane ‘bolognese’ lontano da Bologna, non avrà mai lo stesso sapore di ora”.

5 commenti:

  1. tyaddraMi dispiace molto leggere questo comunicato perché so che il vostro allevamento è serio, affidabile e competente. Anche io ho un cane bolognese acquistato in un negozio a Bologna solamente perché non sapevo di voi.....l'ho saputo dopo da tanta gente che è venuta a Tolè, anche da lontano per acquistare un cane di questa stupenda razza.
    Sarei venuta volentieri a trovarvi solo per vedere una nuvola di cagnolini correre nel prato e sicuramente ne avrei preso n'altro.
    Spero cambiate idea e nell'eventualità opposta sarei felice mi contattaste alla mia mail che vi lascio:
    lela.bollini@gmail.com

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  2. Anche noi abbiamo preso un cane bolognese nel vostro allevamento nel 2003 e purtroppo pochi giorni fa ci ha lasciato. Mi dispiace molto che abbiate chiuso. Dove vi siete trasferiti? Datemi vostre notizie a ritaberti@alice.it. A presto Rita

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  3. Spero che dopo il servizio del 15 dicembre 2014 di Striscia la notizia rimanga ben lontano dai cani per tutta la sua vita: http://mdst.it/03v502692/

    Uccidono i cani che non gli servono più e li seppelliscono sotto metri di terra.

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  4. Il tempo cambia tante cose. Molto meglio chiudere tutti i tipi di lager! Le immagini di Striscia lasciano purtroppo spazio a pochissimi dubbi. (La chiusura credo sia un obbligo di legge in casi come questi....) Il trasferimento all'estero dovrebbe anche portare un bell'esame di coscienza (ammesso che ce ne sia ancora una)

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  5. Una persona -allevatore- che dice che un cane è un'essere che non sa che si chiama cane come un pollo non sa che si chiama pollo... non mi sembra che abbia molta sensibilitâ e amore verso gli animali. Vedere poi una fossa comune -abusiva- con seppelliti dozzine e dozzine di animali innocenti è una cosa vomitevole. Allora mi chiedo, non si potevano regolare e limitare le nascite? E mi chiedo anche se a questi animali venivano dati cibo e acqua. Spero che abbiate molte difficoltà ad aprire un'altro posto.

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