venerdì 6 novembre 2009

9.000 chilometri in bicicletta per salute e solidarietà


Una pedalata in solitaria di 9.000 km attraverso l’America Latina, per sostenere l’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus di Borgonuovo di Sasso Marconi: è l’ambizioso programma del ciclista diabetico Mauro Talini.


L’impresa, che ha un valore aggiunto per la patologia del protagonista , è una sfida con i limiti dell’uomo e con la solidarietà per portare un aiuto ai bambini in difficoltà del Brasile. Mauro Talini attraverserà la Bolivia, il Brasile, l’Argentina e il Cile, da dicembre 2009 a febbraio 2010, con sei tappe principali, durante le quali sarà accolto presso i centri dove l’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus è presente con progetti di cooperazione e sviluppo per bambini, giovani e adulti in difficoltà. In particolare si vuole raccogliere fondi per la costruzione del centro sociale La Città della Speranza’, dove recuperare bambini e giovani della zona di Riacho Grande sviluppando la formazione e favorendo il miglioramento del loro livello di vita.

Da dove quest’idea di sfida e solidarietà?

“Tutti gli anni mi impegno in un giro in solitaria che ha come finalità il dimostrare che il diabete non è un limite e ha come meta un luogo religioso, in linea con le mie convinzioni cristiane. Il primo giro è stato di poche centinaia di chilometri. Poi si è sempre allungato fino a portarmi in molti paesi europei e non. Quest’anno mi è parso naturale muovermi per un aiuto alle suore di Padre Kolbe e affiancarle nella loro importante missione”.

Cosa intende portare a ‘La città delle Speranza?

“Un sostegno concreto. Le suore gestiscono 6 missioni, due in Bolivia, due in Argentina e due in Brasile dove la città della Speranza, a San Paolo, ospita 300 bambini che hanno bisogno della cura del dentista, dell’oculista e di altre assistenze. Già qui in Italia la risposta si dimostra generosa”.

Come si è allenato per l’impresa?

“ Di professione faccio il facchino a Rioveggio quindi debbo ritagliarmi il tempo al lavoro. Mi sto preparando facendo circa 400 chilometri la settimana”. Pensa di trovare difficoltà nel suo tour nell’America Latina. “Presumo di sì. Anche se stiamo cercando di programmare il percorso nei minimi particolari gli imprevisti ci sono sempre, anche perché dovrò attraversare in bicicletta zone che presentano grosse difficoltà”.

Come pensa di cavarsela?:

“Con l’esperienza. Ormai ho già affrontato e superato disagi che potrebbero apparire tragici per chi è alle prime uscite. Me la sono sempre cavata. Gli imprevisti fanno comunque parte dell’avventura e vanno messi in conto”.

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