venerdì 16 ottobre 2009
Ancora 'mare mosso' all'Altopiano Marconi
“Abbiamo comprato casa con ‘vista alberi’, si trasforma ora in residenza con ‘vista case popolari” . E’ la frase che sintetizza la delusione di Luisella Zamboni e Alberto Lucchi, che risiedono in via Altopiano 25, per l’intenzione di destinare a residenziale parte dell’area parco al centro della lottizzazione Altopiano e conseguentemente di abbattere circa 70 piante per fare posto a tre nuove costruzioni. “Il consorzio Altopiano ha scambiato una pulce per un castello”, aggiunge poi Alberto riferendosi allo scambio fra il consenso alla edificazione e la proprietà dell’area del parco destinata a impianti sportivi. “L’area sportiva infatti era già di uso dei consorziati come precisa una lettera del Comune che recita ‘ la piscina scoperta, i 2 campi da tennis, il parcheggio e la chiesetta hanno formato oggetto della convenzione del 15 novembre 1962 e, in particolare, dell'atto di sottomissione del 14 gennaio 1970. Pertanto, gli impianti sportivi e i servizi restano vincolati alla loro destinazione e, in quanto beni in comunione dei consorziati, non possono essere ceduti senza il consenso di questi ultimi’”. A rendere ancora più agguerriti i ‘dissidenti’ si aggiunge il fatto che l’approvazione dello ‘scambio’ è avvenuto con il consenso di un’alta percentuale di altopianesi, ma non della totalità come prevede, secondo loro, lo statuto del consorzio per questo tipo di deliberazione. “L’operazione è illegale” recita con sicurezza Aldo Berselli . “Si prevede anche il riutilizzo della villa-castello al centro del parco per ricavarvi quattro o cinque appartamenti. Una delle sale è affrescata. Che fine faranno queste pitture?” si chiede il signor Aldo. Alle critiche risponde l’assessore all’Urbanistica di Sasso Marconi Andrea Mantovani, il quale, dopo aver precisato che le piante abbattute non saranno 70 ma un numero molto inferiore e che il verde abbattuto verrà riequilibrato con la messa a dimora di una massa di verde equivalente, ha precisato: “L’area, come recita una sentenza del tribunale di Bologna , non è di disponibilità consortile. Il Comune, rispondendo a una richiesta dei residenti dell’Altopiano, ha operato per assicurare a costoro la proprietà dell’area sportiva e ricreativa. La villa-castello è nata con destinazione residenziale e tale uso non può che essere riconfermato indipendentemente dalle unità residenziali”. Inoltre assicura: “Il progetto rispetterà una scrupolosa conservazione della struttura originaria e dei beni artistici in essa contenuti”.
Abito all'Altopiano Marconi da 2 anni al numero civico 29, mi chiamo MANUEL GUIDO GARAGNANI, volevo intervenire per dare tutto l'appoggio al Sig.re Lucchi, Sig.ra Zamboni e Sign.re Berselli, forse gli unici che realmente si stanno occupando della questione. Per quanto mi riguarda sono contrario anche io a questa ennesima cementificazione, anche se l'altopiano è già stato rovinato anni fa, con la costruzione delle ville a schiera che direi proprio di cattivo gusto in una zona residenziale come la nostra, per non parlare di costruzioni nuove che stanno sorgendo all'interno di alcuni giardini di abitazioni private. Ma guardiamo il presente: è vero le decisioni secondo il regolamento consortile vanno prese all'unanimità, seconda cosa, ci sono state riunioni tra i consiglieri e il Presidente del consorzio senza neanche un avviso ai consorziati; terza e ultima cosa, solo la Villa Zucchini può avere un vincolo affinchè gli affreschi e la struttura interna non possano essere toccati, per gli alberi purtroppo non c'è nessun vincolo. Evidentemente siamo in un paese dove ci spacciamo per paladini dell'ambiente, ma quando poi non ci conviene preferiamo il cemento.
RispondiEliminaGRAZIE PER LA CONSIDERAZIONE
In risposta alla dichiarazione dell'assessore Mantovani:“L’area, come recita una sentenza del tribunale di Bologna , non è di disponibilità consortile. Il Comune, rispondendo a una richiesta dei residenti dell’Altopiano, ha operato per assicurare a costoro la proprietà dell’area sportiva e ricreativa. La villa-castello è nata con destinazione residenziale e tale uso non può che essere riconfermato indipendentemente dalle unità residenziali” e “Il progetto rispetterà una scrupolosa conservazione della struttura originaria e dei beni artistici in essa contenuti”...volevo ricordare che anche se si tratta di un privato bisogna che l'amministrazione tenga conto degli articoli 3 e 8 dello Statuto del Comune di Sasso Marconi che prevedono:
RispondiEliminaARTICOLO 3 STATUTO DEL COMUNE DI SASSO MARCONI
Finalità
3. Il Comune, nell'ambito delle proprie competenze, orienta i propri piani e programmi alla conservazione e alla valorizzazione dell'ambiente naturale e del paesaggio, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio tradizionale e culturale locale, alla tutela e al ripristino del patrimonio storico, artistico ed archeologico, promuovendone il godimento da parte della collettività.
ARTICOLO 8 STATUTO DEL COMUNE DI SASSO MARCONI
Assetto del territorio.
Pianificazione urbanistica
1. Il Comune programma lo sviluppo e la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e degli impianti produttivi, nel rispetto delle specifiche connotazioni ambientali delle diverse parti del suo territorio, con particolare riguardo alle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche, alla conservazione dell'ecosistema fluviale e delle zone e degli elementi che storicamente ne caratterizzano il paesaggio.