Marzabotto ha detto un ‘no’ deciso alla proposta, già approvata dalla Provincia, di realizzare due invasi a fianco del fiume Reno con la finalità di raccogliere acqua nei momenti di piena per restituirli al fiume nei periodi di secca e assicurare al corso l’acqua necessaria per superare il livello minimo vitale. Il primo invaso era previsto nel capoluogo fra l’abitato e il fiume, con una superficie di oltre 22 ettari e una capacità di circa 1 milione e 650 mila metri cubi d’acqua. Tale invaso avrebbe comportato anche il trasferimento del canile municipale. Il avrebbe dovuto sorgere a Sperticano su una superficie di oltre 8 ettari con una capacità di 350 mila metri cubi di acqua. Il Comune ha già presentato all’ente proponente la richiesta di cancellare la previsione. “La destinazione a invaso è in contrasto con politica del nostro programma che punta a una salvaguardia ambientale e alla potenzialità turistica del territorio comunale” ha detto il sindaco Romano Franchi. “Inoltre si ‘spaccia’ per raccolta di acqua quella che in sostanza è una escavazione camuffata”. Maggioranza e minoranza hanno poi giudicato una esigenza reale la soluzione della emergenza idrica che ogni anno appare più evidente. La soluzione su cui il Consiglio comunale punta è quella della realizzazione della diga di Castrola. Invaso che garantirebbe una riserva idrica di maggiori garanzie rispetto agli invasi a fianco del fiume Reno. All’incontro era presente anche il consigliere regionale Ubaldo Salomoni che ha ricordato come ‘l’ipotesi Castrola’ non possa trovare accoglimento perché in contrasto con l’ordinamento regionale che esclude la realizzazione di invasi della capacità di Castrola. Si è poi impegnato a proporre le necessarie modifiche.
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