E’ nato a Sasso Marconi il primo centro Oncologico Veterinario Italiano’, attrezzato per curare principalmente tumori e artriti degli animali.
Il centro sassese, che già disponeva di un attrezzato centro diagnostico, munito anche di strumentazione per la tac, si completa divenendo un punto di riferimento di valenza nazionale. Il centro è stato inaugurato ieri e presentato da Paolo Baracco, professore ordinario alla Facoltà di Medicina Veterinaria, Rossella Terragni, direttore sanitario, medico veterinario specializzato in patologia e clinica degli animali d’affezione, Julia Buchholz, medico esperto di Radio Oncologia Veterinaria e Massimo Vignoli medico veterinario specializzato per la diagnostica per immagini veterinaria.
Al momento sono attivi in Europa solamente 5 centri di radioterapia per animali. Il centro di Sasso Marconi mette quindi al passo l’Italia con i paesi più attenti alla salute degli animali .
“L’obiettivo” è stato detto alla presentazione “è quello di fornire un servizio oncologico, nell’ambito della Medicina Veterinaria Nazionale, in collaborazione continua con specialisti delle varie Università non escludendo di entrare in studi multicentrici internazionali per assicurare un trattamento agli animali da compagnia, che soffrono le stesse malattie dell’uomo, adeguato alle esigenze. Gli animali domestici sono ormai diventati nostri compagni inseparabili e condividono con noi benefici e svantaggi del progresso. Le prospettive di vita si sono progressivamente allungate anche per loro. Questo comporta l’aumento di patologie correlate come i tumori. Le neoplasie vengono infatti riscontrate con sempre maggior frequenza nelle cliniche e negli ambulatori veterinari. La tecnologia ci permette di evidenziare problemi un tempo poco considerati”.
I relatori hanno inoltre sottolineato:
“Le anologie con l’uomo esistono, soprattutto per alcuni tumori, senza però mai scordare che ogni specie ha caratteristiche a reazioni proprie. Ad esempio, esistono differenze nella frequenza e nel grado di malignità dei tumori tra cane e gatto: quest’ultimo infatti, sebbene colpito meno frequentemente del cane, ha maggiori probabilità di sviluppare una forma maligna. Sulle cause ancora ad oggi ci sono poche certezze. Ad accezione di alcune neoplasie quali per esempio quella mammarie nelle femmine non sterilizzate in giovane età o i carcinomi da radiazioni solari nei soggetti a pelo chiaro. Anche il fumo passivo e l’inquinamento ambientale possono favorire lo sviluppo di tumori tonsillari nel cane e l’amianto, come per l’uomo, certamente provoca il mesotelioma pleurico”
Un Gran Servizio.
RispondiEliminaComplimenti.
http://www.youtube.com/watch?v=46a5UyUw5t4