lunedì 16 febbraio 2009

Ancora TURBOGAS

Riceviamo e pubblichiamo:

Leggo dall'articolo del Domani 12-2-09 "CAMPAGNOLI:SUL TURBOGAS SIAMO APERTI AL CONFRONTO"

non firmato.

citazione da .D.Campagnoli.

>>"magari confrontando l'impatto dell'impianto proposto con quello delle caldaie da
>> riscaldamento che potrebbero essere sostituite con quello del teleriscaldamento"

questa valutazione è stata già fatta ma non pubblicizzata,
resta un argomento che continua a girare nel dibattito sulla centrale.
Insomma chissà quanto sarà l'inquinamento dovuto al riscaldamento domestico di Lama di Reno.

matteo nardella




Sulla cogenerazione possibile a Lama:

In questa analisi ci si limita alla frazione di Lama di Reno e non a tutto il comune di Marzabotto
vista la limitata portata ed il costo enorme dei tubi coibentati necessari per trasportare l'acqua calda cogenerata,
nonchè la difficoltà realizzativa in un esteso territorio di montagna con 14 frazioni.

Le immissioni in aria sono proporzionali non all'output elettrico 60 Mwe (Campagnoli insiste su 46 Mwe)
che dipende da come è fatta la centrale, ma all'input, cioè quanto gas si brucia,
visto che i filtri non esistono nel progetto, sono comunque sperimentali,complessi, costosi, problematici e spesso malfunzionanti.
Esempio:per filtrare parzialmente i gas NOx occorre trattarli prima dell'uscita dal camino con l'ammoniaca,
in questo modo, si introduce un inquinante (l'ammoniaca) a sua volta parzialmente disperso nell'aria,

forse peggiore del problema che si vuole risolvere.
Questi gas una volta in atmosfera condensano e formano le famigerate polveri sottili secondarie.
Il progetto prevede 30 tonnellate annue di polveri secondarie, per 5000h/annue di funzionamento,

pari a 1/10 dei PM10 provocate dall'intero traffico automobilistico della città di BOLOGNA.


La quantità di gas bruciata a Lama di Reno *
che verrebbe eliminata togliendo TUTTE le caldaie e sostituendole con i tubi coibentati della centrale,
è pari al numero delle caldaie di circa 600 abitazioni** (1507 abitanti/2,50 numero di persone per abitazione )
moltiplicato (da 1000 a 3000 mc annui ognuno si guardi la sua bolletta) 2000 mc in media***.

Risultato: da 600000 a 1800000 mc
in media 1200000 (1,2milioni di metri cubi annui ca di gas).

1,2milioni contro 122 milioni di metri cubi annui (dati ufficiali del progetto Dufenerfgy)
che dovrebbe bruciare la centrale.

La quota di immissioni in aria dovuta al gas bruciato a Lama
aumententerebbe di circa 100 (cento volte!!!!).

Ne consegue che il confronto (sottolineato in rosso)
auspicato dall'assessore regionale D.C.
è una cosa sensa senso, vista l'enorme differenza dei numeri.



Spero venga resa pubblica questa semplice valutazione, così da evitare di risentire ancora
Campagnoli dire cose senza senso.

Matteo Nardella

NOTE:
*(luogo con scarsa ventilazione e frequentemente soggetto all'inversione termica)

** (ammesso che siano TUTTI ABITATI e accesi, cosa certamente non vera)
***(alcune stime per la provincia di BOLOGNA dei consumi parlano di cifre medie più basse, ca 1400mc per abitazione).


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Da L'informazione (Il domani) di 12 feb 2009
-L'assessore regionale: <>

CAMPAGNOLI:SUL TURBOGAS SIAMO APERTI AL CONFRONTO.

Sulla questione del Turbogas a Lama di Reno interveiene l'assessore regionale alle
attività produttuve Duccio Campagnoli ripetutamente preso di mira da quanti si oppongono
alla costruzione del'impianto nel sito dell'ex cartiera. Campagnoli ribadisce
<> che occorre prima di tutto conoscere i risultati
della valutazione di impatto ambientali in corso
e che quindi non ci si può schierare pregiudizialmente a favore o contro quest'opera.
L'assessore sostiene di non poter <>.
Una posizione che nessun tecnico, anche ferventemente ambientalista potrebbe
onestamente sostenere - aggiunge Campagnoli - e che io non posso che condividere,
non foss'altro perchè, anche tralasciando Marzabotto,
ne deriverebbe la inaccettabilità 20 volte più grande dei grandi impianti di Ravenna,
Piacenza e Ferrara che con 1500/2000 Mw per ogni sito tengono da diversi anni accesa
o al caldo o al fresco l'Emilia-Romagna, le sue imprese, le sue case>>.
Conclude Campagnoli che, una volta ottenuti i risultati dell'analisi in corso,
la regione discuterà con il comune e i cittadini << style="color: red;">magari confrontando l'impatto dell'impianto proposto con quello delle caldaie da

riscaldamento che potrebbero essere sostituite con quello del teleriscaldamento, e con
quello di altri usi dell'area, magari per ulteriori realizzazioni immobiliari
invece che produttive e di servizio che certo, oggi almeno, non mi apparirebbero consoni
con gli obiettivi rivendicati dalla comunità territoriale con tanto impegno>>.

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