venerdì 12 settembre 2008

VINI


Chi meno conosce e consuma i vini dei colli di Bologna sono proprio i bolognesi: trattorie e ristoranti petroniani propongono alla propria clientela altri vini e non quelli di casa nostra.


La denuncia è stata fatta dal presidente del consorzio Vini Colli Bolognesi a un incontro che si è tenuto allo Stand della Camera di Commercio al Sana di Bologna. “Dobbiamo insegnare ai bolognesi che Bologna ha degli ottimi vini”, è stata la ‘parola d’ordine’ del presidente Francesco Cavazza Isolani. “Dopo un calo di attenzione verso la produzione bolognese avvenuta nella prima metà del secolo scorso, i produttori locali hanno ripreso a lavorare in modo attento e da circa trent’anni Bologna può vantare una ottima produzione vinicola che in molti apprezzano. Non si capisce perché proprio i bolognesi la debbano snobbare”. Per riallacciare il ‘feeling’ fra i buongustai petroniani e i vini dei colli bolognesi il presidente ha poi annunciato per il prossimo 26 e 27 settembre una ‘mostra assaggio’ nel cuore di Bologna, alla Corte Isolani e nei portici di Piazza Santo Stefano. Per l’occasione verrà presentato un singolare abbinamento: ostriche dell’Adriatico ( in pochi sanno di tale presenza nel mare di casa nostra, in particolare a Cattolica) con lo spumante di Pignoletto. “I Bolognesi potranno così meglio identificare i vini delle colline con la città”, ha concluso Cavazza Isolani. Bruno Filetti , presidente della Camera di Commercio di Bologna ha assicurato l’appoggio della sua organizzazione. Ha ricordato che a Sana, nel padiglione con la Camera di Commercio, sono presenti ben 50 espositori bolognesi. Ha inoltre annunciato una certificazione speciale con consegna di marchio agli esercizi che hanno nella propria lista dei vini anche quelli bolognesi. “Un certificato che dà giustizia alle produzioni bolognesi , che offrono vini di assoluta eccellenza, purtroppo poco considerati”. In merito all’annata 2008, il direttore del ConsorzioVini Colli Bolognesi, Giacomo Savorini, ha annunciato un calo di quantità: “ Purtroppo proprio nella stagione dell’attacco della ‘peronospera’, malattia che colpisce il grappolo e lo fa seccare, si è verificato un andamento climatico caratterizzato da abbondante piovosità. Ciò non ha permesso ai viticoltori di intervenire per il terreno troppo bagnato. Il danno è però compensato da una maturazione che garantisce un prodotto al tino di assoluta qualità”.

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