giovedì 4 settembre 2008

Sindaci Vs don Zanini, il match continua.




I sindaci di Marzabotto, Edoardo Masetti, di Monzuno Andrea Marchi, di Grizzana Morandi Claudio Sassi, di Sasso Marconi Marilena Fabbri, i presidenti del Comitato le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, Dante Cruicchi e del Parco Storico di Monte Sole, Romano Franchi bocciano senza appello la posizione di don Dario Zanini in merito ai fatti di Monte Sole dell’autunno del ’44, posizione espressa l’8 agosto scorso in un articolo dal titolo ‘Strage di Marzabotto.






C’è un’altra verità’. "Pare davvero che sia in corso un corto circuito tra le memorie personali di coloro che hanno vissuto quei tragici eventi e una liturgia ormai quasi quotidiana che intende delegittimare la Resistenza Partigiana. E questo è particolarmente vero per Monte Sole", scrive la cordata degli accusatori. " E’ sbalorditivo che si delegittimi l’insorgenza partigiana attraverso il coinvolgimento delle tante persone che per mano delle truppe naziste persero tragicamente la vita", sostiene il sindaco Masetti mettendo in discussione le testimonianze che il sacerdote ha raccolto durante una trentennale ricerca. "Il tribunale militare di La Spezia ha sancito un solidissimo punto fermo, con la sentenza che il 13 gennaio 2007 condanna 10 ex appartenenti alle SS che nell’autunno del 1944 parteciparono alla perpetrazione dell’eccidio di Monte Sole" precisa il sindaco Fabbri. "A differenza di quanto afferma don Zanini, i tedeschi non cercarono di combattere i partigiani , ma colpire la popolazione civile, fare terra bruciata di un territorio considerato ostile nel suo insieme: partigiani, residenti, sfollati, adulti e bambini, case e fienili e perfino gli animali domestici, così come chiarito sempre dal tribunale militare di La Spezia" aggiunge il sindaco Marchi. "Rispetto poi al tema di quante persone furono realmente trucidate, il volume ‘Quanti, Chi e Dove’ fece piena luce in 770, dei quali 138 appartenenti alla brigata partigiana Stella Rossa, a testimonianza dello sforzo fatto dai partigiani, in condizioni di armamento assolutamente non adeguato, di opporsi all’avanzata nazista. Quella stessa Brigata che a dire di don Zanini si sottrasse colpevolmente al combattimento" precisa ancora Sassi. Don Dario Zanini non fa passi indietro, anzi rilancia. "Le vittime di Monte Sole sono circa 750, va bene quindi il 770, come da me sostenuto da sempre. I libri di scuola e coloro che oggi mi criticano hanno sostenuto per sessant’anni che le vittime erano 1830. Conoscevo tutti i partigiani. Quei centotrentotto non facevano parte della brigata Stella Rossa. Ne saranno divenuti parte dopo. Dò fastidio perché il mio libro riporta anche i fatti non troppo edificanti a carico dei Partigiani. Mi piacerebbe inoltre sapere quando verrà istituito il comitato delle vittime civili di mano partigiana".

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