Tra i temi: crisi del commercio di vicinato, cantieri, concorrenza delle piattaforme online e necessità di politiche nazionali di sostegno.
Sicurezza, regole, politiche condivise e aiuti concreti al commercio e al turismo. Sono le principali richieste avanzate da Confesercenti Bologna nel corso dell’Assemblea Annuale 2025, svoltasi lunedì 10 novembre nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio a Palazzo della Mercanzia.
L’incontro,
intitolato “Commercio di vicinato e attività turistiche. Richieste e
proposte locali e nazionali per mantenere vive e sicure le città”, ha visto
la partecipazione di Nico Gronchi, neo presidente nazionale di
Confesercenti, del sindaco Matteo Lepore e di Guido Caselli,
direttore del Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna, che ha presentato la
ricerca “Commercio e Turismo nell’Area Metropolitana Bolognese: i numeri di
oggi e le prospettive future”.
“Parità di regole e aiuti strutturali per le imprese”
Ad aprire i
lavori è stato Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna, che ha
chiesto con forza “parità di regole” tra commercio tradizionale, grande
distribuzione e piattaforme online.
“I
negozianti pagano in media il 43% di imposte, mentre le piattaforme digitali
appena il 7%, spesso in paradisi fiscali”, ha dichiarato Rossi. “I nostri
esercenti devono affrontare cantieri come quelli del tram e della Garisenda,
parcheggi a pagamento, furti e rapine, mentre i centri commerciali hanno
parcheggi gratuiti e spazi sicuri”.
Confesercenti
propone leggi nazionali di sostegno al commercio, analoghe a quelle
previste per l’agricoltura in caso di calamità naturali, soprattutto nei
periodi di cantieri prolungati. “Non bastano i ristori comunali o i bandi della
Camera di Commercio: serve un aiuto strutturale, anche per il commercio
ambulante, oggi in forte difficoltà”, ha aggiunto Rossi.
Tassa di soggiorno, dehors e mercati
Tra le
proposte, la ridestinazione del surplus della tassa di soggiorno —
stimato in 22,5 milioni di euro nel biennio 2025-2026 — alla promozione
turistica e alla riqualificazione del Mercato delle Erbe.
Rossi ha inoltre chiesto regole equilibrate per gli affitti brevi
(“vanno regolamentati, ma senza retroattività”) e il mantenimento dei dehors,
“strumento indispensabile per la sopravvivenza dei pubblici esercizi”.
Le aperture istituzionali
Il
presidente della Camera di Commercio, Valerio Veronesi, ha sottolineato
il valore dei piccoli imprenditori bolognesi:
“Non vi
stancate mai di offrire il miglior servizio possibile. La Camera sta lavorando
a un progetto sull’intelligenza artificiale per supportare le PMI e i negozi di
vicinato”.
Il sindaco Matteo
Lepore ha fatto il punto sui cantieri del tram, assicurando che
“entro l’estate 2026 saranno completate le due linee principali, eccetto la
tratta del Pilastro”.
“Il tram, con 100mila passeggeri al giorno, sarà un grande valore per le attività commerciali. Stiamo inoltre valutando come alleggerire il centro dal traffico dei grandi autobus, sostituendoli con i tram su rotaia”, ha detto Lepore, annunciando nuovi fondi nel bilancio comunale per il sostegno alle imprese dell’area Garisenda.
I dati sul commercio bolognese
Secondo la
ricerca presentata da Guido Caselli (Unioncamere Emilia-Romagna), dal
2013 al 2023 Bologna ha perso oltre 1.300 attività commerciali tradizionali,
con un calo marcato nei negozi di abbigliamento (-628), bar (-438), edicole
(-169) e ortofrutta (-103).
In crescita invece i B&B (+485), i ristoranti (+343) e i
servizi alla persona (+196).
Caselli ha inoltre avvertito: “Nel 2050 Bologna avrà 50mila persone in meno in età lavorativa e 90mila over 65. L’e-commerce venderà efficienza, ma il negoziante continuerà a vendere fiducia. Le associazioni di categoria dovranno accompagnare questa transizione investendo sui negozi-presidio.”
Il
presidente nazionale Nico Gronchi ha rilanciato la proposta di destinare
l’1% della global minimum tax ai progetti di rigenerazione urbana e
commerciale.
“Abbiamo convinto l’Unione Europea a istituire per il 2026 la Giornata Europea del Commercio di Prossimità. Ora vogliamo che l’Italia sia il primo Paese a ospitare una sperimentazione che metta al centro il negozio sotto casa”, ha dichiarato Gronchi.
A chiudere
l’Assemblea è stato Massimo Zucchini, presidente provinciale di
Confesercenti Bologna, che ha richiamato l’urgenza di “più certezze e maggiore
interazione con l’amministrazione comunale”.
“Molte attività
faticano a trovare personale o a generare utile, nonostante il turismo in
crescita. Serve una visione per garantire futuro e stabilità al tessuto
economico locale”, ha concluso.
I soliti discorsi inconcludenti per attrarre consenso, chiudete la stalla quando son scappati tutti i buoi, non so se ridere o piangere.
RispondiEliminaCerto che le immagini allegato complicano la situazione
RispondiEliminaMeta' immagini inutili e l'altra metà boiate estratte da chatgpt.
Eliminabologna è morta ci vivranno solo quelle 20-30 famiglie di magnaschei tutto il resto di R&B.
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