Sarà visitabile fino al 2 febbraio nella Basilica di San Giacomo Maggiore (ingresso da via Zamboni) dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Sotto le Due
Torri torna a risplendere la tradizionale arte presepistica bolognese. In una
delle cappelle della Basilica di San Giacomo Maggiore — affacciata sulla
centrale piazza Gioacchino Rossini, ma accessibile da via Zamboni a causa dei
lavori di restauro — è stato nuovamente allestito il Presepe Tradizionale di
Bologna, un genere tutto
petroniano caratterizzato da personaggi scolpiti e modellati integralmente,
abiti compresi.
L’iniziativa è
promossa da Confesercenti
Bologna, in collaborazione con
il Comitato
Operatori di via Zamboni e Dintorni,
realizzata da Ce.S.Conf.2 con
il sostegno della Camera di Commercio di Bologna. Per l’allestimento ci si è avvalsi delle mani
esperte della ditta bolognese Nicola Baravelli,
che dal 2019 crea scene e paesaggi del presepe in legno e materiali naturali.
Le statue dei personaggi sono opera degli scultori italiani Fontanini e Landi.
L’inaugurazione
All’inaugurazione
erano presenti:
·
Enrico Ricci,
Prefetto di Bologna;
·
Luisa Guidone,
Assessora al Commercio del Comune di Bologna;
·
Massimo Zucchini
e Loreno
Rossi, Presidente provinciale e
Direttore di Confesercenti Bologna;
·
Padre Domenico Vittorini, Priore della Basilica di San Giacomo Maggiore;
·
Giancarlo Bomprezzi,
Presidente del Comitato Operatori di via Zamboni e Dintorni.
Le dichiarazioni
«Con
l’allestimento di questo Presepe Tradizionale
di Bologna in San Giacomo – ha esordito il direttore Rossi – abbiamo voluto offrire qualcosa in più a via
Zamboni in occasione delle festività natalizie. Le attività commerciali della
zona, come quelle di via San Vitale, hanno vissuto negli ultimi anni i disagi
del cantiere della Garisenda. Grazie alla disponibilità del Priore Padre
Domenico abbiamo dato vita a questo presepe e installato le luminarie lungo
tutta via Zamboni, dalle Due Torri fino a piazza Rossini. Abbiamo inoltre
chiesto e ottenuto, tramite il Comune, una serie di eventi e percorsi guidati a
cura di Bologna Welcome che comprendono la visita al presepe e ai palazzi
Malvezzi e Unicredit. Il presepe è arricchito dalla riproduzione in scala
gigante delle Due Torri: chi vuole vederle senza le transenne del cantiere può
trovarle qui. Sono certa che i sei blogger che abbiamo ospitato faranno
conoscere questa suggestione in tutta Italia».
«È un presepe
molto bello – ha commentato il Prefetto Ricci – ed è ospitato in una delle sei basiliche di Bologna
di proprietà del Ministero dell’Interno. I lavori di restauro in corso sono
finanziati dal nostro ministero con fondi del PNRR. Alla bellezza della
basilica si aggiunge quella di questo presepe portato da Confesercenti».
L’assessora Guidone ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: «È un
progetto prezioso, capace di mettere in rete le attività commerciali di via
Zamboni con quelle della Fiera di Santa Lucia. Solo dall’integrazione tra
tessuto commerciale e non commerciale può nascere una rete di servizi di prossimità
in grado di reggere le sfide del futuro».
Padre Domenico Vittorini ha ricordato la particolarità del luogo: «Qui passa
l’asse dell’Acropoli di Bologna: la Basilica, la Città Metropolitana,
Unicredit, l’Università, il Conservatorio e la Pinacoteca. Tutti alzano la
saracinesca al mattino e la abbassano alla sera; gli unici a vivere stabilmente
qui siamo noi. Conosciamo bene i problemi della zona e sono contento che
Confesercenti abbia avuto un gesto di delicatezza in un contesto tanto
delicato».
Il Presidente Zucchini, infine, ha evidenziato la difficoltà del settore:
«Il commercio vive un momento complesso e questa zona è stata colpita in modo
particolare dal cantiere della Garisenda, che ha ridotto i flussi di
visitatori. Grazie a questo presepe possiamo riscoprire un’antica tradizione
bolognese».
Ha concluso Bomprezzi: «Via Zamboni è una strada ricca di testimonianze importanti. Il flusso turistico, che negli ultimi anni ci è mancato, può essere recuperato attraverso iniziative come questa e grazie alla collaborazione con Bologna Welcome. I blogger potranno promuovere il presepe e questa parte della città, affinché possa tornare ad attirare turisti e famiglie».
la confesercenti bologna sponsorizza solo gli eventi di città, mentre in appennino non da nulla.
RispondiEliminaDati che dovrebbero far tremare l’Europa.
RispondiEliminaIn Francia, il 57% dei giovani musulmani, davanti a un contrasto tra la legge francese e il Corano, risponde che si applica il Corano.
Il 38% approva le posizioni islamiste: nel 1998 erano il 19%.
Il 22% si dice vicino ai Fratelli musulmani, cioè alla frangia più vicina alla radicalizzazione e al terrorismo.
E l’uso del velo integrale esplode: dal 16% al 45%.
Questo è sfrutto di una strategia di conquista dell’Europa che passa dall’indottrinamento nelle moschee – quasi sempre irregolari – e nelle scuole coraniche.
È un assalto alla nostra identità: C’è chi la chiama “re-islamizzazione”. Io lo definisco un tentativo di sostituzione.
Anna Cisint
RispondiEliminaSegnaliamo che a Bologna, nonostante il limite dei 30Km all'ora, nei primi sei mesi del 2025 ci sono stati più incidenti (+3,4%), più feriti (+7%) e una vittima in più
Ricapitolando, i limiti alla velocità (ed alla circolazione) richiesti dalla fallita Agenda 2030 di Davos, sono estremamente dannosi per la circolazione, per i mezzi meccanici, per la psiche delle persone, per le attività lavorative, per l'economia bolognese, per l'ecologia e per la sicurezza delle persone.
Corto circuito quindi.
Ma come? L'obiettivo non era quello di preservare le vite umane?
E bravo il Sindaco Lepore: davvero un genio al servizio dell'umanità.
A Bologna, urge tornare al passato.
Dopo le prime settimane di timore per le contravvenzioni, visto che il genio Salvini ha imposto di non poter utilizzare i rilevatori di velocità per fare le multe a chi superava i 35 km/h, la gente è tornata a fare quello che faceva prima, cioè andare ai 50 e anche più.
EliminaSi come no, coprire gli abusi delle istituzioni fallite, dando la colpa ai cittadini, fin che vi va fatta bene... forza bologna.
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